Ucraina Roma, 26 mag. (askanews) – “No, non ho visto spiragli per la pace” nella telefonata con Putin. E’ la secca risposta data dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso di una conferenza stampa. Sullo sblocco dei porti per l’export di grano dall’Ucraina “c’è stata disponibilità a procedere” da parte di Putin. Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi in conferenza stampa. Il premier oggi ha chiamato al telefono Putin. “Una prima iniziativa che si potrebbe cominciare a esplorare – ha spiegato – è costruire una possibile collaborazione Russia-Ucraina sullo sblocco dei porti del mar nero. Il presidente Putin ha detto che non è sufficiente a risolvere la crisi, io ho detto: sì ma almeno intanto li sblocchiamo altrimenti marciscono. Putin mi ha detto che i porti sono bloccati perchè minati dagli ucraini per impdire alle navi russe di attaccare l’Ucraina. Serve quindi una collaborazione da una parte per sminare i porti e dall’altro per garantire che non avvengano attacchi. Sulle garanzie non abbiamo discusso molto, lo faremo se le cose vanno avanti, può essere che non abbia esito, ma c’è stata disponibilità a procedere. Poi dovrò chiamare Zelensky per sapere se c’è analoga disponibilità. E’ un’iniziativa che ho sentito il dovere di prendere per la gravità della crisi umanitaria che può toccare i più poveri del mondo”. “Putin ha detto che continuerà a fornire il gas all’Italia. Non ho risposto, ma questa è la situazione attuale di tutti i Paesi a parte quelli attaccati come la Finlandia”. Fdv/Afe/ Int2
Draghi: non ho visto spiragli di pace parlando con Putin
Disponibilità sullo sblocco del grano