Roma, 22 feb. (askanews) – Il mercato dell’abbigliamento indiano è in rapida e costante crescita. Si stima che nei prossimi cinque anni avrà un tasso di sviluppo del 14% all’anno per un valore complessivo di 93 miliardi di dollari, superando in attrattività quelli di Cina e Stati uniti. E anche per questi dati, per l’Italia è importante affacciarsi sempre più convintamente nel settore della moda del Paese, che offre opportunità di dialogo, di export e di nuove collaborazioni anche sul fronte della sostenibilità. E’ quanto è emerso nel corso dell’evento “Italy and India in the future of fashion” trasmesso sulla pagina Facebook dell’Ambasciata d’Italia in India, con la borazione dell’Ice Agenzia, della Camera Nazionale della Moda, di Pwc e Assocalzaturifici.
Quello di oggi è il “primo dialogo culturale tra due tradizioni incredibili di stile e moda nel mondo”, “stiamo vivendo un momento di grandi cambiamenti”, la moda si sta “adattando al cosiddetto ‘new normal'” e in “questa nuova fase di sperimentazione” India e Italia “possono unirsi, condividere esperienze su come costruire un nuovo ecosistema sostenibile nel mondo della moda” e “nella contaminazione tra culture, nella condivisione di conoscenze e competenze artigianali, possono far nascere le migliori idee”, ha detto l’ambasciatore Vincenzo De Luca aprendo la discussione.
“Nelle relazioni bilaterali Italia-India, l’export delle nostre imprese ha registrato in media un incremento annuo del 7% tra il 2016-2019. Crescita frenata soltanto dalla pandemia. Il 2021 però, potrà marcare l’anno della ripresa – ha detto il presidente Ice Carlo Ferro nel suo intervento – Attualmente l’Italia detiene nel paese una quota di mercato pari all’1,5%, a fronte di una quota mondiale del 4,8%. Questo è un gap che dobbiamo e possiamo colmare, anche grazie alle possibilità offerte oggi dall’e-commerce” come quelle dei marketplace con cui Ice ha firmato accordi, tra cui “Flipkart, la principale piattaforma indiana”.
Secondo Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale Moda Italiana, il mercato della moda in India “è uno dei mercati più importanti del mondo” ed è “cruciale comprendere la posizione della moda italiana in India” e riflettere su come potenziare questa presenza in un mercato che “nel 2019 ha registrato 70 miliardi di dollari” di volume complessivo.
I dati sono stati analizzati nella ricerca di Ice e Pwc presentata durante l’evento. Ma più di tutti sono stati interessanti i contributi delle aziende che questa avventura l’hanno già intrapresa da anni o che puntano a sviluppare i loro brand in India. Sono intervenuti infatti Renzo Rosso presidente Otb Group (che riunisce i marchi Diesel, Marni, Maison Margiela, Paula Cadermatori, Viktor&Rolf), Riccardo Sciutto Ceo di Sergio Rossi, Stefano Canali, del brand Canali, Salina Ferretti di Falc. E alcuni partner indiani, come Reliance, Dlf e Myntra.
Rosso ha ricordato l’esordio del suo primo store Diesel a Mumbai, dove i “nostri jeans sono amati, perché si tratta di un brand speciale, con una qualità davvero alta e un mix di culture”, “abbiamo 12 store monomarca e intendiamo crescere passo dopo passo” perché l’India è un mercato “perfetto dove essere e fare buon business”. Stefano Canali, presidente dell’omonimo brand, presente da oltre un decennio in India, ha raccontato qual è stata l’esperienza di questo sbarco in un Paese nuovo in cui il brand si è dovuto adattare alla cultura, “ottenendo successo” e diventando un marchio “molto ben accolto dai clienti” e con ottime prospettive di ulteriore crescita anche grazie “all’e-commerce”.
Per Sciutto, Ceo di Sergio Rossi che non è ancora in India, il mercato delle calzature indiano è molto interessante “c’è un’opportunità culturale di incontro”: “Lo scorso anno prima dello scoppio della pandemia ero in India e ho visitato molti mall, eravamo sul punto di firmare qualcosa, il Covid ci ha fermato, ora è tempo di tornare in India”.
Salina Ferretti Ceo di Falc ha sottolineato che per sviluppare ulteriori fronti di crescita è fondamentale “comprenderci meglio anche con eventi come questo”, perché per le calzature “c’è tanta strada che possiamo ancora fare insieme”.
Sul fronte dei numeri, tralasciando il 2020, che è stato un anno di contrazione della spesa per abbigliamento anche in India, nel 2019 l’abbigliamento femminile aveva un valore di 22 miliardi di dollari che potrebbe crescere fino a 28 miliardi entro il 2025, a fronte di un aumento costante nei prossimi cinque anni del 14% per l’intero settore.
Secondo Alessandro Liberatori, direttore della sede Ice di Nuova Delhi “il mercato indiano è dinamico, esistono potenzialità di crescita per le aziende italiane e per questo dobbiamo comprendere il mercato dei consumatori” indiani al meglio per poter sfruttare i trend.
Tra i motori della crescita dei consumi si annoverano: l’aumento della popolazione femminile che lavora, con un incremento della disponibilità di spesa, la diffusione della moda occidentale, una diffusa conoscenza dei brand e nuovi brand locali con innovazioni di design uniche e l’e-commerce.
Per quanto riguarda l’abbigliamento maschile, che nel 2019 aveva la fetta maggiore della spesa, con 26 miliardi di dollari e che punta a 34 miliardi nel 2025, secondo i dati, il settore contribuisce al 60% del mercato online di brand e moda proveniente da Occidente.
Tra i principali trend da tenere sotto controllo l’aumento dell’e-commerce che dovrebbe passare dal 7,9% nel 2019 al 41% nel 2025. Nel 2020 il mercato online dell’abbigliamento in India ha avuto un valore di otto miliardi di dollari, il 60% per moda occidentale. In particolare a influenzare il trend sono le nuove generazioni “i millenials, che rappresentano il 34% della popolazione indiana, e la generazione Z”, ha sottolineato Erika Andreetta, Consumer Market consulting leader Pwc. A soddisfare questi clienti che cercano sul web sono anche “l’esperienza personalizzata di shopping e le occasioni” ma manca una piattaforma dedicata orizzontalmente al settore.
Bisogna tenere un focus anche sulla crescita della cosiddetta fast-fashion e l’attenzione alla sostenibilità. Per quanto riguarda, invece, gli spunti per un piano d’azione per lo sbarco sul mercato indiano Pwc suggerisce l’investimento su piattaforme di e-commerce, il modello del franchising, lo sviluppo di partnership e joint venture con operatori locali e store gestiti direttamente per i marchi con maggiori risorse e già noti nel mercato locale.