Milano, 8 feb. (askanews) – Con l’acquisto il 5 febbraio da parte di Cap Holding Spa dai Comuni di Sesto San Giovanni, Cologno Monzese, Cormano, Pioltello e Segrate del 79,2% di Core Spa prende il via il progetto per la realizzazione alle porte di Milano di una biopiattaforma. Si tratta di un’opera dal valore di oltre 47 milioni di euro destinata a sostituire l’attuale termovalorizzatore di Sesto San Giovanni e che prevede l’integrazione nello stesso impianto di un depuratore. Il progetto è stato autorizzato definitivamente il 30 gennaio scorso dalla Città metropolitana. L’attuale termovalorizzatore alle porte di Milano verrà dismesso e demolito nelle prossime settimane per dare inizio ai lavori di realizzazione del nuovo impianto che verrà reso operativo a ottobre 2022 con la messa in funzione della prima linea, e a marzo 2023 con l’esercizio di tutto l’impianto industriale.
Secondo Cap è l’unico termovalorizzatore autorizzato e realizzato in Italia negli ultimi dieci anni e ospiterà anche un polo di ricerca avanzata che si è già assicurato un finanziamento di 2,5 milioni di euro grazie a un progetto europeo Horizon 2020. Un’infrastruttura a zero emissioni di CO2 fossile, progettata attraverso il percorso partecipativo BiopiattaformaLab, che ha coinvolto attivamente i cittadini e le associazioni dei territori per migliorare e definire congiuntamente il progetto finale. La Biopiattaforma valorizzerà 65.000 tonnellate di fanghi prodotti ogni anno dai 40 depuratori distribuiti sul territorio della Città metropolitana.
“L’accordo firmato oggi rappresenta il coronamento di un percorso che sancisce il rapporto di continuità e condivisione instaurato con il territorio e le sue istanze, un dialogo reso possibile dal percorso partecipativo intrapreso due anni fa nella fase iniziale dell’iter progettuale, ha commentato il presidente e amministratore delegato di Gruppo Cap, Alessandro Russo all’atto della firma. Quello che faremo nascere è un impianto all’avanguardia, che intende rispondere alle istanze europee in fatto di energia e ambiente e che può rappresentare per le altre regioni italiane, un esempio da seguire. Soprattutto alla luce del grande percorso di rilancio che il Paese si appresta a intraprendere grazie ai fondi del Next Generation EU”.
La linea di gestione della Forsu (“l’umido” nel gergo comune), tratterà 30.000 tonnellate/anno di rifiuti umidi ora affidati a strutture esterne, provenienti dai Comuni di Sesto San Giovanni, Pioltello, Cormano, Segrate, Cologno Monzese e Cinisello Balsamo per la produzione di biometano, biocombustibile che riduce l’emissione di anidride carbonica del 97%. I fanghi, che fino a oggi erano materia di scarto, in alcuni casi da portare all’estero per lo smaltimento, serviranno a produrre 11.120 MWh/anno di calore per il teleriscaldamento e recuperare fosforo da impiegare come fertilizzante. In questo modo, il 75% dei fanghi verrà trasformato in energia e il 25% in fertilizzante.