Roma, 16 apr. (askanews) – La Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie analizza i dati dell’influenza stagionale comparati con l’onda lunga dell’epidemia del Coronavirus e lancia l’allarme: il sovrapporsi delle patologie può generare gravi ritardi diagnostici con conseguenze nefaste dal punto di vista clinico ed economico. Di qui l’appello al Premier Conte e alle Regioni: va programmata subito una vaccinazione anti-influenzale di massa in autunno per evitare la terribile accoppiata influenza stagionale e Covid19.
“Una vaccinazione diffusa può ridurre di oltre il 40% le ospedalizzazioni per influenza stagionale, del 45% le assenze stagionali per malattia e permettere miliardi di euro di risparmi al SSN. Deve però essere esaminata dalla politica il prima possibile per la programmazione dei vaccini 2020-21”, sottolinea Claudio Cricelli Presidente SIMG- Società Italiana di Medicina Generale e delle cure primarie.
In questi giorni la Comunità Scientifica sta affrontando con tutto il suo impegno l’epidemia di Covid19, una sfida senza precedenti. Occorre però anche riflettere sull’evoluzione degli scenari sanitari dei prossimi mesi. Il Covid19 non deve essere considerato un evento a sé stante: l’ipotesi di una concomitanza tra l’Influenza Stagionale e l’eventuale persistenza sub-epidemica o endemica del SarsCoV2 e della malattia Covid19 preoccupa la classe medica. Per questo la SIMG ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Ministro della Salute Roberto Speranza, destinandola per conoscenza anche al Direttore dell’ISS Silvio Brusaferro, ai governatori delle Regioni e agli assessori alla Sanità, in cui chiede di procedere in maniera massiccia alla vaccinazione anti-influenzale.
“Stiamo maturando la convinzione che i sintomi di esordio delle due patologie provocheranno un ulteriore aggravio del carico di malattia, con difficoltà crescenti per medici e pazienti a orientarsi nella diagnosi – evidenzia il presidente Claudio Cricelli – . In molti Paesi le autorità sanitarie stanno suggerendo una vaccinazione anti-influenzale di massa. È necessario dunque riflettere immediatamente sul rischio che anche nel nostro Paese, al sopraggiungere dell’epidemia stagionale di influenza, sia ancora in corso un’epidemia, anche ridotta, di Sars-CoV2. L’impatto combinato delle due patologie potrebbe provocare danni incalcolabili alla popolazione del nostro Paese”. (Segue)