Consiglio Lazio: rivoluzione del trasporto pubblico locale

In arrivo un cambiamento nel modello di gestione

OTT 3, 2019 -

Roma, 3 ott. (askanews) – Estendere il trasporto pubblico locale urbano a tutti i Comuni del Lazio attraverso un nuovo modello di gestione che superi la frammentazione attuale e renda al tempo stesso il servizio più efficiente. Questo, in sintesi, il quadro esposto dall’assessore regionale del Lazio, Mauro Alessandri e dai tecnici della direzione, nell’audizione che si è svolta oggi in commissione Lavori pubblici, infrastrutture, mobilità, trasporti alla Pisana. Aprendo la riunione, il presidente Eugenio Patanè ha sottolineato il processo di partecipazione scelto: le linee guida del nuovo modello vengono presentate alla commissione prima dell’approvazione in Giunta della relativa delibera, in maniera da poter recepire eventuali osservazioni: “Si tratta di uno dei provvedimenti più importanti che ci troviamo ad esaminare – ha sottolineato – l’approfondimento è doveroso, per arrivare poi a esprimere il parere della commissione”. Il quadro attuale illustrato da Alessandri vede una gestione del servizio a livello comunale. Escludendo Roma, sono 181 i Comuni (su un totale di 377) che si spartiscono i 62 milioni di risorse regionali, con il criterio della spesa storica. “In pratica – ha spiegato l’assessore – il trasporto pubblico locale urbano arriva in meno della metà dei Comuni del Lazio, va cambiato il criterio di distribuzione, rispondendo agli effettivi fabbisogni di mobilità e non in base alla spesa storica. Ci sono anche Comuni sopra i 10mila abitanti senza servizio di Tpl”.

Il modello proposto prevede la formazione di 11 unità di rete, più i quattro capoluoghi di Provincia. In totale, quindi, quindici bacini che avranno il compito di appaltare e programmare il servizio. Le risorse saranno assegnate in base a una serie di criteri di equità ed efficienza, basati su uno studio sulle reali esigenze di mobilità che hanno i singoli territori, attraverso il quale sono stabiliti i servizi minimi da garantire. Le risorse assegnate alle unità di rete saranno incrementate grazie al 10 per cento del servizio Cotral che, in base alla legge, dovrà essere messo sul mercato. Ultimo obiettivo che si intende raggiungere è l’integrazione tariffaria, attraverso il biglietto elettronico, in maniera da eliminare sia la frammentazione attuale, che la notevole disparità delle tariffe in vigore nei diversi Comuni. Ci sarà un periodo di transizione (2020-2022) per evitare una frattura troppo netta con il vecchio sistema. Una particolare norma di salvaguardia riguarda, infine, la zona del cratere sismico, dove ai Comuni più danneggiati saranno garantiti gli stessi finanziamenti. Il presidente Patanè si è impegnato a fornire ai consiglieri tutta la documentazione relativa al progetto, in maniera da poterlo approfondire successivamente in un’altra audizione.