Roma, 7 set. (askanews) – Un tasso di poverta’ assoluta in Italia che si conferma a ridosso dei massimi storici toccati nel 2020. Le speranze della ripresa post-pandemia che continuano a scontrarsi con le nuove difficolta’ e con quelle di sempre. E uscendo dai confini nazionali, un mondo che sembra aver dimenticato le dure lezioni del passato, come si vede dal conflitto in Ucraina e dalle nuove tensioni che non mancano di scandire le giornate. Se c’e’ una lezione che la storia ci insegna, e’ quanto possa fare la differenza un approccio fondato sulla solidarieta’ e sul senso di comunita’. Valori che la Comunita’ Papa Giovanni XXIII, fondata nel 1968 da don Oreste Benzi, pone da sempre al centro del suo impegno, attraverso progetti e realta’ di accoglienza in Italia e in 40 Paesi del mondo, e con una presenza costante anche in Ucraina fin dai primissimi giorni del conflitto.
Con l’obiettivo di condividere la consapevolezza e i risultati maturati durante queste esperienze, e per portare avanti un lavoro di sensibilizzazione su tematiche importanti per il futuro di ogni singolo individuo, i volontari della Comunita’ torneranno anche quest’anno nelle citta’ di tutta Italia il 17 e 18 settembre con l’iniziativa solidale "Un Pasto al Giorno", un evento che all’opera di sensibilizzazione aggiunge anche un prezioso obiettivo che si fa concreto e cruciale per molte persone in situazioni di grande difficolta’: attraverso iniziative come questa, infatti, la Comunita’ raccoglie sostegno che le permette di garantire ogni anno 7 milioni e mezzo di pasti a persone in poverta’ e in difficolta’ che accoglie nelle sue Case, mense e realta’ di aiuto.
"Abbiamo vissuto una fase in cui il mondo moderno e’ stato messo in discussione – ha spiegato il presidente della Comunita’, Giovanni Ramonda -, con la pandemia, la fine della pace nel nostro continente europeo, l’emergenza climatica. Le conseguenze di ciascuno di questi eventi hanno ribaltato il nostro modo di vivere la presenza fisica, le priorita’, le relazioni, i luoghi. L’unica via per superare questi cambiamenti e’ avviando una fase "costruttiva", dove tutto il mondo cerchi la via della rinascita. Costruire e’ il verbo della consapevolezza, del fare, un verbo al futuro, che parla di un domani che inizia gia’ oggi, e’ il verbo della speranza. Un concetto semplice ma fondamentale e fondante, sul quale si basa l’essenza della Comunita’ che di fronte a un’ingiustizia, a una poverta’, a un’emarginazione lavora da oltre 50 anni per costruire quel senso di comunita’ capace, sostenendoci l’un l’altro, di trovare risposta e speranza per chi aveva perso tutto. Oggi, di fronte all’emergenza sociale a cui assistiamo, vogliamo costruire una tavola dove ci sia posto per tutti".
A parlarci di quanto un approccio piu’ solidale sia urgente anche nel nostro Paese, sono i numeri. La poverta’ assoluta nel 2021 resta attorno ai picchi record toccati l’anno precedente, coinvolgendo circa 1,9 milioni di famiglie (7,5% del totale da 7,7% nel 2020) e circa 5,6 milioni di individui (9,4%, come nel 2020). Sale invece dal 10,1% all’11,1% l’incidenza della poverta’ relativa, con circa 2,9 milioni di famiglie sotto la soglia di poverta’ (dati Istat).
Di fronte a queste cifre, iniziative come "Un Pasto al Giorno" diventano importanti non solo per le risorse che riescono a raccogliere, ma anche perche’ offrono un nuovo punto di vista sulla quotidianita’, attraverso il quale ciascuno puo’ fare una piccola differenza e costruire qualcosa che diventa grande. Proprio per questo gli organizzatori hanno scelto come claim di questa edizione Costruiamo una tavola in cui ci sia posto per tutti. E come ogni anno, non manchera’ un piccolo gesto simbolico: i volontari della Comunita’, infatti, distribuiranno a chi prendera’ parte all’evento un libricino con sette preghiere in sette lingue diverse. Un modo per sottolineare ancora di piu’ quanto si possa e ci si debba sentire una comunita’, e quanto questo possa segnare una vera e propria svolta nella vita di tante persone che hanno piu’ bisogno.