Georgia, opposizione georgiana si rivolge all’UE, chiede di agire – askanews.it

Georgia, opposizione georgiana si rivolge all’UE, chiede di agire

Prima della riunione del Consiglio esteri dell’Unione europea
Dic 15, 2024

Milano, 15 dic. (askanews) – L’11 dicembre, quattro movimenti di opposizione georgiani che hanno superato la soglia del 5% alle elezioni parlamentari del 26 ottobre hanno inviato una lettera congiunta a Kaja Kallas, Alto rappresentante dell’UE per gli esteri e la politica di sicurezza, nonché ai ministri degli esteri dell’UE. La lettera, scritta prima della riunione del Consiglio esteri dell’Unione europea, chiede un intervento immediato dell’UE per affrontare la crescente violenza politica in Georgia, citando la brutalità diffusa contro manifestanti pacifici, giornalisti e figure dell’opposizione.

La lettera pone tre richieste chiave ai funzionari dell’UE:

1) “Chiediamo il rilascio immediato e incondizionato di tutti i politici, attivisti e dimostranti pacifici detenuti”, si legge.

2) Imporre sanzioni mirate contro i funzionari di Sogno Georgiano (GD), tra cui Bidzina Ivanishvili, presidente onorario del partito, e sospendere i privilegi di viaggio senza visto per i funzionari legati al governo.

3) I leader dell’UE condannino fermamente e pubblicamente le violente repressioni contro manifestanti pacifici e giornalisti.

“Il popolo della Georgia sta coraggiosamente resistendo all’autoritarismo sostenuto dalla Russia, lottando per il suo futuro democratico ed europeo”, hanno scritto i leader dell’opposizione. “La vostra voce chiara e risoluta, unita ad azioni decisive, svolgerà un ruolo fondamentale nel de-escalation della situazione allarmante in Georgia e nel ripristino del quadro costituzionale del paese”.

I leader hanno sottolineato che le loro richieste, condivise dalle organizzazioni della società civile e dai manifestanti, sono la ripetizione delle elezioni sotto un quadro elettorale migliorato caratterizzato da “un’amministrazione elettorale politicamente equilibrata e istituzioni statali neutrali”. Hanno inoltre affermato che sospendere ogni contatto con l’attuale regime da parte dei leader dell’UE “finché non accetteranno di tenere nuove elezioni libere e giuste” è la linea d’azione più efficace.

La crisi in Georgia si è aggravata dal 28 novembre, quando il primo ministro Irakli Kobakhidze ha annunciato che l’adesione del paese all’UE sarebbe stata posticipata almeno fino al 2028. Ciò ha scatenato proteste su larga scala, che i leader dell’opposizione sostengono siano state affrontate con una forza eccessiva dalle autorità georgiane, tra cui l’uso di gas lacrimogeni, idranti e violenza fisica contro dimostranti, leader dell’opposizione e giornalisti, con segnalazioni di torture e trattamenti disumani. Il difensore pubblico georgiano Levan Ioseliani ha descritto la brutalità come “un eufemismo”.