Roma, 11 dic. (askanews) – “Italia e Giappone sono su parti opposte del globo, lontane per geografia, storia e cultura. Eppure, sono tanti i tratti comuni che le avvicinano e le uniscono. Entrambe con una grande storia alle spalle, ma con la capacità di guardare avanti, coltivando eccellenza, talenti, creatività e innovazione. Al nostro governo va dato il merito di aver dato una stretta fortissima al rapporto tra le due Nazioni, promuovendo il dialogo sullo specifico tema dell’agricoltura, ormai cruciale, ma secondario fino a qualche anno fa”. Lo ha detto Luca De Carlo, presidente della IX Commissione del Senato, oggi a Roma, in occasione del Forum Italia-Giappone 2024, organizzato dal Japan Italy Economic Federation (JIEF) in collaborazione con il CREA, con il patrocinio del Senato della Repubblica, della Japan Business Federation (Confindustria giapponese) e della Camera di Commercio e Industria giapponese in Italia, e con il supporto di CIA Agricoltori Italiani, Camera di Commercio Italo Orientale e IUSS (International Union of Soil Sciences).
Sul fronte agroalimentare, secondo i dati CREA, l’Italia è esportatore netto di prodotti verso il Giappone (il nostro 12esimo mercato di destinazione), con circa 900 milioni di euro di export a fronte di poco meno di 30 milioni di import nel 2023. Di assoluto rilievo è il ruolo del “Made in Italy agroalimentare”, le cui prime quattro voci di esportazione verso il mercato nipponico sono le conserve di pomodoro, la pasta, l’olio extravergine di oliva e i vini rossi Dop.
Nel corso dell’evento, in cui sono state illustrate le collaborazioni in corso tra i due Paesi negli ambiti disciplinari più diversi (dal suolo al ricambio generazionale in agricoltura, dall’energia al verde urbano fino agli scambi commerciali), sono state consegnate le onorificenze “Honorary Advisor”.
“Si tratta di un riconoscimento che come JIEF, la nostra associazione che fa da ponte tra i due Paesi, assegniamo a personalità che si siano particolarmente distinte nel promuovere le relazioni tra Italia e Giappone. Quest’anno, per la prima volta, lo abbiamo dato a personalità italiane, segno di un dialogo sempre più fitto e vitale, soprattutto su temi di interesse comune come l’ambiente e l’agricoltura” ha spiegato Daniele di Santo, presidente JIEF.
Oltre al presidente De Carlo, sono stati premiati il presidente CREA Andrea Rocchi; il presidente CIA Cristiano Fini; il prof. Giuseppe Corti, direttore CREA Agricoltura e Ambiente e Responsabile del Segretariato IUSS; Micaela Giambanco – la sushi chef più popolare di Roma, punto di riferimento della comunità italo-giapponese – e Cristina Giannetti, capo Ufficio stampa CREA.
“In questo momento – ha dichiarato Andrea Rocchi, presidente del CREA – la ricerca è sempre più focalizzata su aspetti legati alla produzione di piante e animali sani e di cibi sani e in quantità sufficiente, e, di conseguenza, sempre più impegnata per rendere suoli, agro-ecosistemi e sistemi agricoli sani e resilienti. Con il JIEF abbiamo il comune obiettivo di un’agricoltura sostenibile, resiliente e innovativa, capace al tempo stesso di garantire un reddito dignitoso agli agricoltori, di custodire e valorizzare il territorio e di essere attrattiva per le giovani generazioni”.
“Costruiamo insieme soluzioni innovative a problemi comuni, dall’impatto della crisi climatica sulle produzioni alla riduzione di suolo agricolo – ha detto Cristiano Fini, presidente CIA – senza contare che proprio Giappone e Italia hanno la popolazione più anziana del mondo, con effetti negativi sul ricambio generazionale. Puntiamo sui giovani e le aree interne, creiamo sinergie costanti su formazione specializzata, digitalizzazione e ricerca”.