Pisa, 23 nov. (askanews) – Il mondo del vino non è un paese solo per vecchi, e anzi è sempre più aperto alle nuove generazioni. E’ stato questo il tema del workshop dedicato alle prospettive generazionali nel settore viticolo, all’interno del Master Vini Italiani e Mercati mondiali, organizzato dalla Scuola Sant’Anna, dall’Università di Pisa, dall’ Università per Stranieri di Siena e dall’Università di Siena, in collaborazione con Associazione Italiana Sommelier.
Pietro Tonutti, direttore Master vini italiani e mercati mondiali: “siamo arrivati alla decima edizione con 214 ragazze e ragazzi. Il 75% dei partecipanti ha meno di 30 anni. Coloro che vi hanno partecipati negli anni precedenti sono inseriti in maniera molto attiva nel mondo professionale delle aziende”.
Che il vino stia perdendo appeal agli occhi delle nuove generazioni è sostanzialmente un falso mito.
Alessandro Torcoli Direttore Civiltà del Bere: “quello che stiamo sbagliando è la comunicazione, siamo ancora troppo legati a degli stilemi, ai castelli, ai filari ad un linguaggio criptico, da sommellerie un po’ carbonare, invece quando i giovani si trovano davanti a delle etichette moderne, dirette, comunicative, sono molto affascinati da questo settore e si lasciano rapire”
E c’è chi ha portato la propria concreta testimonianza, come Luna Doni, che aveva partecipato alla settima edizione del Master. Oggi Luna è consulente marketing e comunicazione del vino: “mi è servita molto come bigliettino da visita per il mondo del lavoro. Prima di questo non ci era riconosciuta così tanto la competenza nel vino per noi giovani. Un master così ti apre tante porte a livelli di conoscenze e di credibilità”