Roma, 23 nov. (askanews) – La missione Unifil in Libano è stretta tra due fuochi, ma cerca di continuare a svolgere la propria missione, facendo il possibile. Lo ha detto il portavoce del contingente Onu Andrea Tenenti in un’intervista al Messaggero.
“Gli israeliani sono ormai vicinissimi alle nostre posizioni. Hezbollah è in tutto il sud. La linea del fuoco si è avvicinata alle nostre basi. E Shama è un punto strategico”, ha detto Tenenti nell’intervista pubblicata all’indomani dell’attacco alla base Unifil in cui ci sono stati quattro feriti lievi italiani. “Stiamo cercando di capire se gli attacchi siano deliberati o meno. Quando due forze nemiche sono così vicine, diventa molto facile essere colpiti”, ha continuato Tenenti- “I contingenti rimangono attivi, provano a fare il possibile”, ha assicurato il portavoce. “Ci sono stati dei pattugliamenti nei giorni scorsi, riusciamo in maniera molto limitata a monitorare la situazione e a riportare ciò che vediamo al Consiglio di sicurezza, assistiamo le popolazioni locali. Certo, tutto questo non viene fatto come vorremmo, perché nessuno garantisce la sicurezza”.