Nuovo raid israeliano su Beirut. Obiettivo: l’ultimo comandante di Hezbollah – askanews.it

Nuovo raid israeliano su Beirut. Obiettivo: l’ultimo comandante di Hezbollah

  Bombardamento “di precisione” nel quartiere di Dahiyeh. Il premier libanese: sono circa un milione gli sfollati
Set 29, 2024
 

Roma, 29 set. (askanews) – Le forze armate israeliane hanno annunciato di aver condotto un bombardamento “di precisione” nel quartiere di Dahiyeh, a Beirut. L’obbiettivo era Abu Ali Rida, comandante dell’unità di Hezbollah responsabile della seconda linea di difesa nel sud del Paese: è quanto riporta la stampa israeliana. Rida è l’ultimo dei principali esponenti della catena di comando di Hezbollah ancora in vita dopo la serie di bombardamenti israeliani degli ultimi giorni. Le milizie sciite di Hezbollah hanno però smentito la morte di Abu Ali Rida.

Ma l’ex comandante della forza Quds dei Guardiani della rivoluzione iraniani, il generale Ahmad Vahidi, ha dichiarato oggi che tutti i comandanti del gruppo libanese Hezbollah, uccisi da Israele, “sono stati sostituiti”. “Ho informazioni che nuove persone hanno sostituito i comandanti non appena sono stati uccisi – ha detto in un’intervista all’agenzia di stampa Tasnim – oggi, si può dire
che nessuna posizione di comando nella struttura di comando di Hezbollah del Libano rimane vacante, perché tutti i comandanti sono stati sostituiti. Come persona informata, vorrei sottolineare che tutti i comandanti sono stati sostituiti e stanno svolgendo il loro lavoro con forza”.

Intanto il premier libanese, Najib Mikati ha reso noto che sono circa un milione gli sfollati in Libano in seguito ai bombardamenti israeliani in corso dal 16 settembre, “il più grande esodo nella storia del Libano”. Mikati ha ribadito che il governo libanese è pronto a rispettare la risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu “sempre e quando vi siano le condizioni pertinenti quali un cessate il fuoco su tutti i fronti, compresa la Striscia di Gaza”. Il Libano sta “mobilitando tutte le risorse politiche e diplomatiche per dimostrare che la priorità è mettere fine all’aggressione sionista in corso”, ha concluso Mikati.