Milano, 13 apr. (askanews) – Proseguire sulla transizione ecologica ma rendendola sostenibile sia socialmente che economicamente. Un bilancio positivo quello del G7 Trasporti che si è svolto a Milano secondo il ministro dei Trasporti Matteo Salvini.
“Sulla transizione ecologica – ha detto il ministro nella conferenza stampa finale al termine dei lavori – il G7 la conferma, però priva di ideologia, più improntata al buonsenso, con la neutralità tecnologica. Non solo alcune fonti energetiche ma tutte, tanto che abbiamo parlato di nucleare, di buocarburante, quindi non tutto è solo elettrico. Un G7 positivo molto pragmatico, non ideologico”.
Nel documento finale si legge infatti che i paesi del G7 riconoscono “che è importante che la transizione sia socialmente ed economicamente giusta, conveniente ed efficiente, basata sui risultati e neutrale dal punto di vista tecnologico. Riconosciamo inoltre l’importanza degli investimenti in infrastrutture per veicoli a zero e basse emissioni – aggiunge i documento -, nelle infrastrutture di ricarica e nei carburanti alternativi e nella fornitura di carburanti rinnovabili e sostenibili a basse e zero emissioni di carbonio, che siano convenienti. Prendiamo atto dell’importanza di continuare un dialogo costruttivo e positivo con gli operatori privati”.
Il G7 dedica anche un capitolo sul tema automotive, esprimendo preoccupazione per pratiche di sovvenzioni “opache” che “minano le parità di condizioni” con un riferimento neanche troppo velato alla Cina e alla sue posizione di leadership nel settore delle auto elettriche attraverso la produzione delle batterie. “Continuiamo a nutrire preoccupazione – afferma il G7 – per l’uso sistematico di politiche e pratiche non di mercato, come le sovvenzioni industriali pervasive, opache e dannose, le pratiche distorsive del mercato delle imprese statali e tutte le forme di trasferimenti forzati di tecnologia, nonché altre pratiche che minano la parità di condizioni e creano dipendenze strategiche e vulnerabilità sistemiche, anche nel settore automobilistico”. Non a caso, Salvini, aprendo la conferenza stampa ha ribadito la sua perplessità nel “vedere un noto marchio di auto elettriche cinesi aprire un proprio shop dietro la Madonnina” del Duomo di Milano.
Una parte importante del documento finale del G7 è inoltre dedicato all’Ucraina, verso la quale si ribadisce il massimo sostegno, puntando l’accento sulla ricostruzione al termine della guerra con la Russia. “La ricostruzione dell’Ucraina, a cominciare da misure di ripresa tempestive, rimane una priorità fondamentale. Continueremo a lavorare con le autorità ucraine, le istituzioni europee e internazionali Istituzioni finanziarie attraverso la piattaforma di coordinamento dei donatori multi-agenzia per l’Ucraina e facendo leva sugli investimenti privati”. “Riaffermiamo il nostro incrollabile sostegno all’Ucraina e salutiamo ancora una volta il coraggio e la resilienza del popolo ucraino che ha combattuto instancabilmente per la sovranità dell’Ucraina, l’integrità territoriale, la libertà e futuro democratico – aggiungono i paesi del G7 -. Continueremo il nostro lavoro – conclude – per garantire che il popolo ucraino prevalga nei suoi combattimenti e per contribuire a forgiare una una pace globale, giusta e duratura”.
Infine, stabilito un tavolo permamente di consultazione per far fronte alla crisi dei collegamenti marittimi provocata dagli attacchi Houthi sul Mar Rosso, verso i quali i paesi del G7 chiedono un immediato stop. “Chiediamo agli Houthi di cessare immediatamente i loro attacchi contro le navi e di rilasciare la Galaxy Leader e il suo equipaggio – affermano nel documento -. Chiediamo inoltre all’Iran di astenersi dal fornire sostegno agli Houthi e dal consentire tali attacchi”.