Abi Marche: da Fondo garanzia oltre 1,6 mld a Pmi e territorio in 2023 – askanews.it

Abi Marche: da Fondo garanzia oltre 1,6 mld a Pmi e territorio in 2023

Incontro della Commissione regionale Abi
Mar 20, 2024
Roma, 20 mar. (askanews) – “Rafforzare ulteriormente la collaborazione tra le banche del territorio e tutte le parti economiche e istituzionali per ottimizzare la gestione dei vari strumenti agevolativi e veicolare la liquidità alle imprese in modo corretto e tempestivo. Soprattutto in uno scenario di previsioni macroeconomiche ancora incerte”. Lo ha affermato Giuseppe Marco Litta, presidente della Commissione regionale Abi Marche, secondo quanto riporta un comunicato nel corso della riunione della Commissione in cui si è fatto il punto sul quadro economico del territorio e del credito evidenziando, in particolare, l’opportunità rappresentata dal Fondo di Garanzia per le Pmi “strumento fondamentale di politica economica per favorire ulteriormente l’accesso al credito delle imprese.

La recente riforma del Fondo, peraltro, può contribuire ad una nuova fase di ripresa attraverso una semplificazione nel processo di domanda, concessione e gestione della garanzia per i soggetti richiedenti”. Fondamentale, pertanto, il ricorso ai sistemi di garanzia che vede le banche stesse principali strumenti di trasmissione delle risorse a disposizione.

In questo senso, ha rilevato l’esponente locale dell’Abi, i dati più recenti relativi al 2023 confermano l’estrema utilità del Fondo Pmi che nelle Marche ha registrato 9.960 operazioni, attivando oltre 1,6 miliardi di euro di nuovi finanziamenti con particolare riferimento a fabbricazioni di articoli in pelle e simili; coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali; industrie alimentari; fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche; fabbricazione di mobili; commercio all’ingrosso e al dettaglio; fabbricazione di prodotti in metallo; costruzione di edifici; trasporto terrestre; attività dei servizi di ristorazione.

“Necessario – ha aggiunto Litta – costituire nuove Sezioni speciali regionali con l’obiettivo di incrementare le percentuali di copertura del Fondo su tutte le diverse tipologie di operazioni di finanziamento”.

Economia, credito e territorio Venendo alle banche, inoltre, secondo i dati ufficiali più recenti (settembre 2023), nelle Marche gli impieghi al settore produttivo (imprese e famiglie produttrici) risultavano pari a 16 miliardi di euro, mentre quelli alle famiglie consumatrici a 13,2 miliardi.

Valori rilevanti soprattutto in un contesto economico sul territorio significativamente influenzato dall’acuirsi delle tensioni geopolitiche che continuano a determinare incertezza e ripercussioni sull’evoluzione del quadro congiunturale. In particolare, le attività economiche hanno registrato criticità nella dinamica delle vendite dovute all’indebolimento della spesa delle famiglie.

Sportelli bancari Nel corso dell’incontro è stato affrontato anche il tema della presenza sul territorio degli sportelli bancari – a livello nazionale già all’attenzione del CNEL – rilevando che innovazione tecnologica e digitalizzazione sono ormai ambiti fondamentali per le banche con l’obiettivo di un’offerta di servizi e strumenti sempre più all’avanguardia. La crisi pandemica, con tutta la fase di restrizioni e cautele, ha dimostrato la prontezza del settore su questo fronte senza interruzione alcuna dell’operatività. Le Marche non fanno eccezione.

Quanto al numero degli sportelli, esso riflette i cambiamenti appunto della tecnologia e delle abitudini dei consumatori, nel settore bancario come in altri settori. Allo stesso tempo bisogna fare i conti con il cambiamento socio-demografico, con lo spopolamento progressivo delle aree interne del Paese e le analisi dell’Istat che evidenziano che dove manca lo sportello bancario in molti casi non c’è neanche una farmacia o una tabaccheria.

Al tavolo di lavoro della Commissione regionale si è così ricordato che l’esempio della tecnologia che sopperisce alla domanda di un servizio bancario come quello del contante è nella Legge di Bilancio: “Si tratta del comma 504 che non sarebbe stato possibile senza l’innovazione tecnologica, ovvero quello che abilita erogazione di denaro da parte dei Pos, proprio per dare ai piccoli comuni un ulteriore strumento di erogazione del contante”.

“Servono quindi soluzioni con politiche pubbliche per l’attrazione degli investimenti dove manca la domanda di beni di investimento – ha concluso Litta – e politiche mirate per andare incontro alla domanda di servizi bancari-finanziari”.