Londra, 30 nov. (askanews) – Guarda all’Africa del futuro l’edizione numero 50 di The Cal, l’iconico calendario Pirelli che per la prima volta viene affidato all’obiettivo di un fotografo africano. Ad immortalare gli scatti di The Cal 2024 è il ghanese Prince Gyasi, artista 28enne nato e residente ad Accra.
In “Timeless” – questo il titolo del calendario, presentato oggi a Londra – i suoi personaggi, ritratti tra la capitale inglese e le città di Accra e Kumasi in Ghana, hanno tutti radici africane: la modella Naomi Campbell, l’attrice Angela Bassett, la giovane poetessa Amanda Gorman (che ha recitato alla cerimonia di inaugurazione del presidente Biden), l’attore e produttore Idris Elba, l’ex calciatore Marcel Desailly, le cantanti Tiwa Savage e Teyana Taylor, il regista Jeymes Samuel, la scrittrice Margot Lee Shetterly e l’artista ghanese Amoako Boafo. Gyasi stesso si è dedicato un mese del calendario. Uno dei protagonisti è Sua Maestà Otumfuo Osei Tutu II, re dello storico impero Ashanti dell’Africa occidentale – che proprio nel 2024 celebrerà il 25esimo anniversario del regno -, ritratto al Manhyia Palace insieme alla sua delegazione reale. Primo monarca a posare per The Cal.
“Ho voluto mettere in risalto alcune persone che mi hanno ispirato nel corso della mia vita”, ha spiegato Gyasi che ha ritratto i suoi personaggi, coi colori e i contrasti decisi che lo hanno reso famoso, come dei supereroi. E per lui, uno dei più giovani artisti chiamati a cimentarsi con il Calendario, questo ha significato tornare proprio alla sua infanzia. “L’ispirazione sono i miei ricordi di infanzia e i personaggi che vedevo da bambino, mi ricordo di Angela Bassett quando andavo al cinema, di Naomi icona di moda, di Teyana che ancora adesso ascolto, o Boafo che ha aiutato tantissimo l’Africa e il Ghana, e per me è il miglior artista del mondo. Tutti i personaggi ritratti hanno saputo riconoscere le proprie capacità e si sono affermati, hanno trovato il loro punto di forza, cambiando il proprio destino. È questo l’essere ‘senza tempo’” del titolo del calendario.
Un calendario che guarda all’Africa come terra del futuro. Questa la sfida di Pirelli. “Abbiamo guardato una selezione di fotografi di diversi paesi e scorrendo le fotografie – ha spiegato il vicepresidente esecutivo del gruppo, Marco Tronchetti Provera – a un certo punto ci è esploso questo colore, questa forza dell’immagine e ci è piaciuta molto la storia di questo ragazzo cosi giovane che viene dall’Africa in un momento in cui il futuro ci lega all’Africa, è un paese giovane che cresce e continuerà a crescere sempre di più. Questo ragazzo che porta tradizione ed energia in fondo ci dice ‘siamo qua’. Bisogna guardare avanti – ha concluso Tronchetti -, questo ci sembrava il senso di questo progetto che guarda al futuro con un messaggio costruttivo”. L’Africa sarò molto importante per il mondo (e la Pirelli) di domani.
Gyasi è l’ultimo dei 39 artisti che hanno realizzato il Calendario e la sua opera rappresenta la cinquantesima edizione dei 60 anni di storia di The Cal (tenuto conto degli anni in cui non è stato pubblicato). La prima fu proprio l’edizione 1964 quando il fotografo inglese Robert Freeman, ritrattista dei Beatles, fu incaricato di dare vita, sotto la direzione di Derek Forsyth, a un progetto di marketing all’epoca del tutto innovativo.