Roma, 27 mag. (askanews) – “Non so se” al governo “stanno ritardando, magari lo faranno domani. Ma io credo che un Commissario di Protezione Civile vada nominato” subito “perché mi sto chiedendo chi sta firmando, oltre a Bonaccini e ad altri assessori”, i provvedimenti necessari in questo momento: “Ogni cosa che si fa in questo momento”, come rimuovere fanghi o pile di rifiuti, coinvolge “rifiuti speciali, per cui serve una deroga commissariale per smaltirli in tempo breve, sennò devono andare in una discarica per rifiuti speciali. Se si vuole intervenire servono poteri speciali commissariali per la Protezione Civile per ripristinare nel più breve tempo possibile le normali condizioni di vita della popolazione”. LO ha spiegato il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti parlando, a Controcorrente su Rete 4, dell’emergenza causata dall’alluvione in Emilia Romagna, forte anche della sua “esperienza in dieci emergenze da governatore, e dieci volte nominato commissario straordinario di governo”.
“Oggi il Commissario di Protezione Civile – ha proseguito Toti – non può che essere il presidente della Regione perché la Regione ha competenza esclusiva sulla Protezione Civile. Poi, sulla ricostruzione normalmente viene scelta una personalità del territorio, anche perché, per superare l’intesa mancata di un eventuale governatore che non fosse d’accordo, occorre uno strappo politico molto potente, andare in Consiglio dei ministri, di fatto esautorare un pezzo dei poteri concorrenti delle Regioni”.
“Però io credo che occorra spazzare il campo” sul fatto che su questo “si possa combattere una battaglia politica, perché – ha sottolineato Toti – sarebbe un danno alla credibilità del sistema Italia e della collaborazione tra poteri dello Stato che la politica francamente non si può permettere. Facciano Bonaccini commissario di Protezione civile e dopodichè si ragionerà se sarà lui o, con il suo accordo, un tecnico terzo” per quel che riguarda la ricostruzione.