L’ad Eni ad Algeri: “sicurezza energetica fatta anche di infrastrutture”
Algeri, 23 gen. (askanews) – L’Italia ha il “potenziale” per essere un hub di energia, ma deve essere eliminato il “collo di bottiglia” creato dalle pipeline che vengono dal Sud e vanno potenziati i collegamenti Sud-Nord. Lo ha spiegato l’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi, parlando con i giornalisti ad Algeri, a margine della visita della presidente del Consiglio Giorgia Meloni ai giardini “Enrico Mattei”.
“L’Italia dal punto di vista geografico e logistico e’ ben messa soprattutto con il Nordafrica” per poter diventare un hub energetico, ha spiegato. “Siamo gli unici ad avere connessione con l’Algeria da 36 miliardi di metri cubi, attualmente sotto-utilizzata, 12-14 miliardi con Libia che puo’ salire,poi abbiamo l’Egitto con il Gnl e poi Mozambico, Angola. Da un punto di vista potenziale siamo gia’ riusciti a recuperare quasi piu’ del 50% del gas russo,soprattutto dall’Africa. Poi abbiamo anche pipeline al Nord,gas che arriva attraverso Francia, Germania e Svizzera dalla Norvegia e poi c’e’ il Tap. Abbiamo 5 punti di connessione,e 3 Gnl che speriamo arrivino a 4 con Piombino e 5 con il Ravennate”.
Per Descalzi il progetto di fare dell’Italia un hub energetico “e’ fatto prima di tutto di gas da portare in Italiae in 2-2,5 anni riusciremo ad avere quello necessario ai consumi. Ma la sicurezza energetica e’ fatta anche di infrastrutture. Abbiamo pipeline e rigassificatori potenziali ma che arriveranno. L’idea di farli solo al Nord puo’ essere ampliata con l’idea di farli anche al Sud nel momento in cui anchela dorsale adriaticae quindi la rete di pipe che viene dal Sud sara’ ampliata. Ora tra Campania, Abruzzo e Molise abbiamo un collo di bottiglia: dal sud possono arrivare al massimo 126 milioni di metri cubi al giorno,questo e’ il collo di bottiglia e siamo quasi al limite. Snam ha lanciato un piano di espansione che deve essere approvato da Arera, c’e’ una consultazione in corso ma e’ una delle cosa piu’ necessarie che abbiamo da fare. Venendo tutto il gas dal Sud se abbiamo un collo di bottiglia il concetto di hub e’ potenziale, non si entra in energia cinetica. E’ un grande potenziale che non si esprime”.
Inoltre e’ “plausibile smistare energia verso l’Europa, ma mancano connessioni tra l’Italia e il Nord, vale a dire Germania Austria e Svizzera perche’ i corridoi sono sempre stati Nord-Sud e non Sud-Nord. Bisogna lavorare ad un programma di acquisizione gas e di infrastrutture”, ha concluso.
Gas,Descalzi: Italia hub potenziale ma risolvere colli bottiglia
Algeri, 23 gen. (askanews) – L’Italia ha il “potenziale” per essere un hub di energia, ma deve essere eliminato il “collo di bottiglia” creato dalle pipeline che vengono dal Sud e vanno potenziati i collegamenti Sud-Nord. Lo ha spiegato l’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi, parlando con i giornalisti ad Algeri, a margine della visita della presidente del Consiglio Giorgia Meloni ai giardini “Enrico Mattei”.
“L’Italia dal punto di vista geografico e logistico e’ ben messa soprattutto con il Nordafrica” per poter diventare un hub energetico, ha spiegato. “Siamo gli unici ad avere connessione con l’Algeria da 36 miliardi di metri cubi, attualmente sotto-utilizzata, 12-14 miliardi con Libia che puo’ salire,poi abbiamo l’Egitto con il Gnl e poi Mozambico, Angola. Da un punto di vista potenziale siamo gia’ riusciti a recuperare quasi piu’ del 50% del gas russo,soprattutto dall’Africa. Poi abbiamo anche pipeline al Nord,gas che arriva attraverso Francia, Germania e Svizzera dalla Norvegia e poi c’e’ il Tap. Abbiamo 5 punti di connessione,e 3 Gnl che speriamo arrivino a 4 con Piombino e 5 con il Ravennate”.
Per Descalzi il progetto di fare dell’Italia un hub energetico “e’ fatto prima di tutto di gas da portare in Italiae in 2-2,5 anni riusciremo ad avere quello necessario ai consumi. Ma la sicurezza energetica e’ fatta anche di infrastrutture. Abbiamo pipeline e rigassificatori potenziali ma che arriveranno. L’idea di farli solo al Nord puo’ essere ampliata con l’idea di farli anche al Sud nel momento in cui anchela dorsale adriaticae quindi la rete di pipe che viene dal Sud sara’ ampliata. Ora tra Campania, Abruzzo e Molise abbiamo un collo di bottiglia: dal sud possono arrivare al massimo 126 milioni di metri cubi al giorno,questo e’ il collo di bottiglia e siamo quasi al limite. Snam ha lanciato un piano di espansione che deve essere approvato da Arera, c’e’ una consultazione in corso ma e’ una delle cosa piu’ necessarie che abbiamo da fare. Venendo tutto il gas dal Sud se abbiamo un collo di bottiglia il concetto di hub e’ potenziale, non si entra in energia cinetica. E’ un grande potenziale che non si esprime”.
Inoltre e’ “plausibile smistare energia verso l’Europa, ma mancano connessioni tra l’Italia e il Nord, vale a dire Germania Austria e Svizzera perche’ i corridoi sono sempre stati Nord-Sud e non Sud-Nord. Bisogna lavorare ad un programma di acquisizione gas e di infrastrutture”, ha concluso.