Interpellanza urgente discussa oggi alla Camera
Trieste, 25 nov. (askanews) – “Bisogna rendere stabile il tavolo di crisi o meglio di reindustrializzazione del sito, in cui le parti si trovino per discutere di come sta andando avanti il progetto, con il coinvolgimento dei sindacati e dei lavoratori, che vanno ringraziati perche’ l’unita’ che hanno dimostrato in questa circostanza e’ stata la forza del territorio”. Lo ha detto nell’aula di Montecitorio la capogruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani, in sede di replica alla risposta della sottosegretaria alle Imprese, Fausta Bergamotto, alla sua interpellanza urgente al ministro delle Imprese e del made in Italy e al ministro del Lavoro e delle politiche sociali, sulle iniziative del Governo in merito alla continuita’ produttiva e occupazionale dello stabilimento Wartsila di Trieste.
“La continuita’ produttiva e’ fondamentale perche’ – ha spiegato la capogruppo dem – chiunque voglia entrare nello stabilimento di Trieste per una procedura di reindustrializzazione deve trovare un corpo vivo, ed e’ importante che Wartsila lo capisca. L’iniziativa del Ministero deve essere di accompagnamento a quanto avverra’ nei prossimi mesi”. Rispetto alla proposta di Wartsila di mantenere la produzione sino a fine giugno 2023, Serracchiani ha sottolineato che “e’ molto pericoloso immaginare questa scadenza” e ha chiesto al Ministero di “fare la sua parte per convincere l’azienda, in modo che la scadenza sia credibile e consenta che la reindustrializzazione si possa fare senza prendere in giro nessuno. Il mese di giugno – ha ammonito – e’ troppo vicino”.
“Questa scadenza – ha chiarito la parlamentare – prelude al fatto che nel momento in cui viene meno il periodo di ‘congelamento’ riprende la procedura di chiusura. Deve essere molto chiaro e messo nero su bianco che non dev’esserci nessun automatismo ma – ha spiegato Serracchiani – la possibilita’ di verificare a che punto sia l’ipotetica reindustrializzazione, se c’e’ bisogno di altro tempo e come accompagnare questa iniziativa. Meglio di tutti puo’ farlo il Ministero”.
Wartsila, Serracchiani: rendere stabile tavolo crisi Trieste
Trieste, 25 nov. (askanews) – “Bisogna rendere stabile il tavolo di crisi o meglio di reindustrializzazione del sito, in cui le parti si trovino per discutere di come sta andando avanti il progetto, con il coinvolgimento dei sindacati e dei lavoratori, che vanno ringraziati perche’ l’unita’ che hanno dimostrato in questa circostanza e’ stata la forza del territorio”. Lo ha detto nell’aula di Montecitorio la capogruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani, in sede di replica alla risposta della sottosegretaria alle Imprese, Fausta Bergamotto, alla sua interpellanza urgente al ministro delle Imprese e del made in Italy e al ministro del Lavoro e delle politiche sociali, sulle iniziative del Governo in merito alla continuita’ produttiva e occupazionale dello stabilimento Wartsila di Trieste.
“La continuita’ produttiva e’ fondamentale perche’ – ha spiegato la capogruppo dem – chiunque voglia entrare nello stabilimento di Trieste per una procedura di reindustrializzazione deve trovare un corpo vivo, ed e’ importante che Wartsila lo capisca. L’iniziativa del Ministero deve essere di accompagnamento a quanto avverra’ nei prossimi mesi”. Rispetto alla proposta di Wartsila di mantenere la produzione sino a fine giugno 2023, Serracchiani ha sottolineato che “e’ molto pericoloso immaginare questa scadenza” e ha chiesto al Ministero di “fare la sua parte per convincere l’azienda, in modo che la scadenza sia credibile e consenta che la reindustrializzazione si possa fare senza prendere in giro nessuno. Il mese di giugno – ha ammonito – e’ troppo vicino”.
“Questa scadenza – ha chiarito la parlamentare – prelude al fatto che nel momento in cui viene meno il periodo di ‘congelamento’ riprende la procedura di chiusura. Deve essere molto chiaro e messo nero su bianco che non dev’esserci nessun automatismo ma – ha spiegato Serracchiani – la possibilita’ di verificare a che punto sia l’ipotetica reindustrializzazione, se c’e’ bisogno di altro tempo e come accompagnare questa iniziativa. Meglio di tutti puo’ farlo il Ministero”.