Roma, 11 ott. (askanews) – Sebastien Lecornu ha indicato di voler nominare “un governo libero”, composto da personalità “con sensibilità politiche, ma non prigioniere dei partiti”. Lo ha dichiarato lo stesso primo ministro francese, che ieri sera ha ottenuto il reincarico dal presidente Emmanuel Macron dopo le sue dimissioni.
Durante la sua visita al commissariato di L’Hay-les-Roses, comune francese situato nel dipartimento della Valle della Marna nella regione dell’Ile-de-France, Lecornu ha ribadito di non avere per se stesso “alcuna agenda” né “altra ambizione se non quella di uscire da questo momento”, che ha definito “abbastanza difficile per tutti”. “Farò il mio dovere e non sarò un problema”, ha ripetuto, ricordando di non essere “qui per fare la morale”, ma di non avere “l’impressione che ci siano molti candidati” disposti a prendere il posto a Matignon.
Affermando di “rispettare” la decisione del leader di Les Republicains, Bruno Retailleau, di non partecipare più al governo, ha promesso che “tutti i dibattiti sono possibili” riguardo alla riforma delle pensioni, di cui il Partito Socialista chiede la sospensione “completa e immediata”.
“Tutti i dibattiti sono possibili, purché si svolgano in un quadro reale e realistico, anche per
quanto riguarda le questioni di bilancio”, ha dichiarato Lecornu, commentando l’ipotesi di una sospensione della riforma delle pensioni. Qualche giorno fa era stata Élisabeth Borne, ministro
dimissionario dell’Istruzione Nazionale, a ventilare questa ipotesi di sospensione della riforma previdenziale fino alle prossime elezioni presidenziali. “Sapete, su Le Parisien, tre settimane o un mese fa, avevo detto che la riforma Borne non era conclusa. Nessuno ci ha fatto caso”, ha sottolineato Lecornu.
quanto riguarda le questioni di bilancio”, ha dichiarato Lecornu, commentando l’ipotesi di una sospensione della riforma delle pensioni. Qualche giorno fa era stata Élisabeth Borne, ministro
dimissionario dell’Istruzione Nazionale, a ventilare questa ipotesi di sospensione della riforma previdenziale fino alle prossime elezioni presidenziali. “Sapete, su Le Parisien, tre settimane o un mese fa, avevo detto che la riforma Borne non era conclusa. Nessuno ci ha fatto caso”, ha sottolineato Lecornu.







