Roma, 4 ott. (askanews) – Il “ponte” Meloni tra Stati Uniti ed Europa, nelle ultime settimane, si è un po’ allargato e allora la presidente del Consiglio studia un “blitz” a Washington per un contato diretto con Donald Trump. L’occasione sarebbe data dal galà della National Italian American Foundation (Niaf) che sabato 18 ottobre celebrerà i 50 anni dalla nascita all’Hotel Hilton di Washington. Quasi 1.500 invitati (il dress code prevede black tie o uniforme militare) per onorare “illustri leader italiani e italoamericani che hanno dato contributi straordinari alla nostra comunità e nazione, commemorando al contempo mezzo secolo di dedizione della NIAF alla conservazione e alla promozione del nostro amato patrimonio”. L’evento, spiegano gli organizzatori sul loro sito, prevede “speciali esibizioni a sorpresa, ospiti illustri da entrambe le sponde dell’Atlantico e una squisita cena”.
All’evento, oltre a Meloni, è stato invitato appunto anche Trump che però non ha ancora dato conferma. “Meloni potrebbe andare – spiega una fonte diplomatica – ma ancora non ha sciolto la riserva. In realtà è in attesa della conferma di Trump: se il presidente Usa venisse anche lei parteciperebbe, altrimenti, probabilmente, darà forfait”. Anche perché, proprio nel stessi giorni (il 19), è in programma il summit europeo Med9 in Slovenia. Si tratta di un formato che riunisce quegli stati europei – Portogallo, Spagna, Francia, Italia, Grecia, Cipro, Malta, Croazia e Slovenia – che hanno un particolare focus e una visione simile sul Mediterraneo. Un tema non proprio secondario per la narrazione del governo italiano.
Nel caso in cui Meloni decidesse di andare a Washington – spiega la fonte – si tratterebbe comunque di una “toccata e fuga”, utile a un contatto diretto con il tycoon che non si verifica dal G7 in Canada. Sul tavolo i temi da discutere sono molti: il conflitto in Medio Oriente (con l’Italia schierata sulla linea Usa più che su quella europea), l’Ucraina, i dazi, che stanno iniziando a fare sentire i propri effetti sull’export italiano (-21% le vendite in Usa ad agosto) mentre ancora devono essere definite partite importanti come sugli alcolici e sul vino e sui prodotti contenenti acciaio e alluminio.
Di Alberto Ferrarese e Lorenzo Consoli







