Auto, Acea: in I semestre crescono Cina e Usa, Ue resta debole – askanews.it

Auto, Acea: in I semestre crescono Cina e Usa, Ue resta debole

Asia domina produzione. In Europa -2,6%, quota auto cinesi al 6%
Set 25, 2025

Milano, 25 set. (askanews) – Il mercato automobilistico globale ha registrato andamenti contrastanti nella prima metà del 2025. Le immatricolazioni mondiali sono aumentate del 5% a 37,4 milioni di unità, con la Cina in forte crescita (+12%) grazie agli incentivi alla rottamazione e alle politiche di sostegno ai veicoli a nuova energia. Lo rileva l’Acea, l’Associazione europea dei costruttori auto, nell’Economic and Market report relativo al primo semestre.

In Nord America la domanda è salita del 2,5%, ma restano timori per un possibile indebolimento nella seconda parte dell’anno. L’Europa ha invece mostrato segnali di debolezza: le immatricolazioni sono calate del 2,4% a livello complessivo, con l’Ue in flessione dell’1,9%. Maggiore stabilità è arrivata da Turchia, Paesi Efta e Regno Unito.

La produzione europea resta concentrata in pochi Paesi: la Germania copre da sola il 20% delle vendite Ue, seguita da Spagna, Repubblica Ceca, Francia e Slovacchia. Nel complesso, i costruttori dell’Ue hanno soddisfatto il 74% della domanda interna. Parallelamente, le auto prodotte in Cina rappresentano ormai il 6% delle vendite europee, riflettendo la crescente competitività dei marchi asiatici.

La produzione globale è cresciuta del 3,5% a 37,7 milioni di veicoli. L’Asia domina con il 60,1% dell’output, mentre l’Ue pesa il 15,9%. La produzione europea è calata del 2,6% penalizzata da target ambientali più severi, alti costi energetici e dazi commerciali. In netta controtendenza la Cina, che ha aumentato l’output del 12,3% grazie al sostegno pubblico e alle esportazioni.

Malgrado le difficoltà, le auto prodotte in Europa continuano a trovare forte domanda all’estero: oltre un terzo è venduto fuori dal blocco. Regno Unito, Stati Uniti e Turchia restano le principali destinazioni, mentre le vendite in Cina hanno subito un ulteriore calo a causa della concorrenza locale e della spinta sui veicoli elettrici.

Sul fronte commerciale, il settore auto Ue ha registrato una contrazione sia delle importazioni sia delle esportazioni (-3,3%), con un avanzo in ulteriore riduzione. In particolare, le importazioni dalla Cina sono salite, mentre le esportazioni verso Pechino sono crollate del 42%. Il Regno Unito ha registrato una crescita (+8,1% in valore), al contrario degli Stati Uniti (-13,6%).

Anche i veicoli commerciali hanno vissuto un semestre difficile in Europa, con cali nelle immatricolazioni di furgoni, camion e autobus. La flessione riflette sia una normalizzazione dei trend di lungo periodo, sia gli ostacoli nel rinnovo delle flotte e nella transizione alle motorizzazioni a zero emissioni.

La produzione mondiale di furgoni è salita dell’1%, ma in Europa ha perso il 6,8% con pesanti flessioni nell’Ue e nel Regno Unito. Le prospettive per camion e autobus appaiono migliori, con una ripresa attesa entro fine anno rispettivamente del 5,7% e del 6,2%. I saldi commerciali mostrano dinamiche divergenti: il surplus dei furgoni si è dimezzato, quello dei camion si è ridotto del 12,1%, mentre per gli autobus il deficit ha superato 1,2 miliardi di euro.