Roma, 2 lug. (askanews) – “Per Confagricoltura Bologna la salute e la sicurezza delle persone vengono prima di ogni altra cosa. Per questo motivo riteniamo giusta la decisione della Regione Emilia-Romagna”, che ha deciso di intervenire tramite un’ordinanza per sospendere, nella fascia oraria dalle 12.30 alle 16, le attività lavorative in quei settori che vedono i lavoratori più esposti alle temperature estremamente elevate, come agricoltura e florovivaismo. Così Davide Venturi, presidente di Confagricoltura Bologna, commenta l’ordinanza contingibile e urgente emanata dalla Regione il 30 giugno con misure di prevenzione per l’attività lavorativa in condizioni di esposizione prolungata al sole.
“Le nostre aziende agricole già da tempo sono organizzate per tutelare al meglio le lavoratrici e i lavoratori impegnati nelle attività delle campagne estive, tra chi utilizza mezzi con cabine climatizzate o dotati di coperture adeguate, fino a chi ha rimodulato gli orari di lavoro prediligendo le ore meno calde – continua Venturi – È evidente che queste restrizioni imposte dalla Regione finiranno per creare alcuni problemi logistici, organizzativi e in alcuni casi anche produttivi, perché le aziende agricole devono fare i conti con il rispetto dei tempi delle colture e della relativa consegna dei prodotti”.
“Si può fermare un cantiere edile per qualche ora o anche qualche giorno senza perdere alcunché, se invece si fermano le attività agricole nel periodo estivo per tempi prolungati, perlopiù nei momenti più decisivi di maturazione delle produzioni, si rischia di perdere parte del raccolto. Questo aspetto non può essere ignorato”.
Per Venturi è ora importante tenere puntualmente monitorato l’andamento meteorologico e, se le condizioni miglioreranno con una mitigazione delle temperature, “arrivare alla revoca dell’ordinanza della Regione”. “Auspichiamo – conclude – un confronto continuo con le Istituzioni per decidere insieme le strade da percorrere, garantendo al contempo la sicurezza degli operatori e la possibilità delle aziende agricole di svolgere le proprie attività senza perdere raccolti. In ottica futura potrebbe essere ragionevole prevedere bandi e incentivi mirati per le aziende che decidano di adottare soluzioni tecniche e organizzative per far fronte alle ondate di calore e tutelare ancora di più le condizioni di lavoro dei propri collaboratori”.