Roma, 28 giu. (askanews) – Antonio Costa e Ursula von der Leyen, al termine del Consiglio europeo del 26 giugno, hanno usato parole durissime su quanto sta accadendo a Gaza, ma molto difficilmente l’Ue sospenderà l’accordo di associazione con Israele, visto che Italia e Germania sembrano inamovibili sul loro “no”. La decisione spetterà, a luglio, al Consiglio Affari esteri che dovrà esprimersi all’unanimità.
A Gaza, ha detto Costa, “la situazione è catastrofica e i diritti umani violati. E’ una situazione inaccettabile”. A chiedere la revisione dell’accordo sono stati 17 Stati membri (a cui se ne sono aggiunti due) sulla base dell’articolo 2 che impone il rispetto dei diritti umani. L’Alta rappresentante per gli Affari esteri e la sicurezza Kaja Kallas ha commissionato un rapporto, discusso in Consiglio, basato sulle valutazioni di istituzioni internazionali indipendenti – secondo cui “vi sono indicazioni che Israele violerebbe i propri obblighi in materia di diritti umani”. Adesso l’Alta rappresentante ha in corso contatti con Israele, di cui sta “acquisendo i pareri”, nella sostanza una ‘memoria difensiva’. Ma per Costa, al di là di quel che dirà Israele, “il rapporto è molto chiaro: si tratta di una violazione sistematica dei diritti umani a Gaza da parte di Israele. Il rapporto è stato redatto in modo obiettivo basandosi su dati forniti da esperti riconosciuti a livello internazionale. Non possiamo rimanere passivi”. Anche Ursula von der Leyen è stata molto netta: “Non possiamo perdere di vista la situazione umanitaria a Gaza, che rimane abominevole e insostenibile. Gli aiuti umanitari devono raggiungere Gaza immediatamente, senza ostacoli, rapidamente e in quantità adeguata”, ha detto la presidente della Commissione.
Capofila di chi chiede lo stop all’accordo è lo spagnolo Pedro Sanchez. “E’ evidente – ha accusato il primo ministro – che Israele sta violando l’articolo 2 dell’accordo di associazione con l’Ue sul rispetto dei diritti umani. L’Europa deve sospendere l’accordo di associazione immediatamente. Abbiamo approvato 18 pacchetti di sanzioni alla Russia per l’aggressione all’Ucraina e, con due pesi e due misure, l’Europa non riesce a sospendere un accordo quando si violano i rapporti umani”. Al suo fianco ci sono, tra i “falchi”, Irlanda, Slovacchia, Belgio e Olanda, ma anche la Francia è pronta a sostenere la sospensione. Il Consiglio Esteri, però, come detto dovrà decidere all’unanimità e si troverà a fare i conti con l’opposizione – che appare insormontabile – di Germania e Italia. Per Giorgia Meloni, “la sospensione dell’accordo da parte dell’Ue “sarebbe un errore”. Per la premier italiana, “Non si tratta di giustificare le azioni israeliane a Gaza. L’Italia è stata molto netta su questo punto: la situazione umanitaria nella Striscia è ingiustificabile. È ora necessario giungere a un cessate il fuoco, al rilascio degli ostaggi, al pieno accesso umanitario alla popolazione”. Su questo l’Europa può avere un ruolo, ma per lei la sospensione dell’accordo contribuirebbe all'”isolamento” di Israele e segnerebbe una rottura. “Dialogando con Israele siamo riusciti a portare assistenza umanitaria nella Striscia con Food for Gaza. Chiudere i canali di dialogo – perché questo vorrebbe dire sospendere l’accordo – significherebbe rassegnarsi all’irrilevanza. Non credo sia questo il ruolo dell’Europa”.
Di Alberto Ferrarese e Lorenzo Consoli