Roma, 13 giu. (askanews) – Dare prospettiva alle aree interne, tutelare la biodiversità delle razze e custodire le tradizioni. A Calascio, in provincia dell’Aquila, prende il via la Scuola di perfezionamento per la pastorizia estensiva, una proposta formativa articolata in otto masterclass rivolte a pastori, professionisti del settore e studenti, con l’obiettivo di formare figure chiave per il futuro della montagna, fornendo competenze tecniche e imprenditoriali innovative per favorire il ricambio generazionale e la tutela delle tradizioni locali.
La scuola è nata da un’idea di Slow Food Italia e D.R.E.Am. Italia, realtà da anni impegnate nella promozione della biodiversità e dello sviluppo sostenibile delle aree rurali e dei loro piccoli comuni, che hanno risposto a una manifestazione d’interesse nell’ambito del progetto pilota di rigenerazione culturale, sociale ed economica “Rocca Calascio – Luce d’Abruzzo” del Comune di Calascio.
Il progetto punta a costruire un modello di sviluppo integrato e sostenibile per il borgo, valorizzando il patrimonio culturale e naturale, rafforzando la coesione sociale e promuovendo nuove opportunità economiche. L’obiettivo è trasformare Calascio in un laboratorio di rigenerazione innovativa territoriale, in grado di generare occupazione e migliorare la qualità della vita della comunità.
Gestione del pascolo, conservazione della biodiversità, mitigazione delle predazioni, trasformazione del latte, della carne e della lana legati all’allevamento ovino/caprino e marketing territoriale: questi i principali ambiti su cui si concentreranno le lezioni, con un approccio teorico e pratico che valorizza il sapere e le pratiche tradizionali e li integra con le competenze più attuali.
Le attività si svolgeranno in loco a Calascio, in collaborazione con le realtà zootecniche locali e coinvolgendo gli studenti in workshop pratici, eventi pubblici e momenti di confronto con la comunità. La pastorizia estensiva viene così riconosciuta come modello di sviluppo sostenibile, capace di affrontare la crisi climatica, contrastare l’abbandono delle terre alte e generare nuove economie.