Centromarca, Urso: industria di marca “soft power” dell’Italia – askanews.it

Centromarca, Urso: industria di marca “soft power” dell’Italia

Oltre ad essere un motore economico e sociale del Paese
Giu 9, 2025
Roma, 9 giu. (askanews) – “Il valore della nostra industria di marca non è solo un motore economico e sociale, ma ha un potere superiore: quello del soft power, che un marchio riconosciuto e acclamato conferisce al Paese, consolidando una narrazione che ci vede sempre più come massima espressione di qualità e innovazione”. Lo ha affermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, secondo quanto riporta un comunicato nel suo viodeointervento alla Assemblea annuale di Centromarca.

Urso ha esordito congratulandosi con l’associazione “per il significativo traguardo raggiunto: da 60 anni accompagnate e promuovete con passione i valori e la cultura della Marca nel nostro Paese, fornendo un contributo sostanziale al nostro sistema economico e sociale. Centromarca rappresenta oltre 2.600 marchi di rilievo, attivi in numerosi settori, in grado di portare il Made in Italy presso i consumatori italiani e sempre più tra quelli internazionali. I vostri quasi 100.000 addetti generano un fatturato di circa 67 miliardi di euro, con un valore complessivo di oltre 87 miliardi lungo tutta la filiera, pari al 4,2% del PIL nazionale”.

“Questi numeri significativi – ha proseguito – testimoniano l’importanza strategica di un comparto che investe in innovazione, contribuendo alla crescita sostenibile del nostro Paese. Il valore della nostra industria di marca non è solo un motore economico e sociale, ma ha un potere superiore: quello del soft power, che un marchio riconosciuto e acclamato conferisce al Paese, consolidando una narrazione che ci vede sempre più come massima espressione di qualità e innovazione. Questo, in uno scenario di tensioni commerciali, è fondamentale, anche nella prospettiva che i consumatori americani non siano disposti e non saranno disposti a rinunciare al Made in Italy. Come ha sottolineato anche il Direttore generale di Centromarca, Vittorio Cino, le nostre produzioni sono riconosciute come eccellenze che potrebbero risentire meno dei dazi rispetto ad altri competitori proprio perché hanno una loro unicità”.(Segue)