Il credito medio per persona supera i 1.000 euro, il 59% viene utilizzato per i fringe benefit. Differenze di priorità tra aziende e lavoratori
Apr 17, 2025
Roma, 17 apr. – DoubleYou, società leader in Italia nel welfare aziendale e parte del Gruppo Zucchetti, pubblica la nuova edizione del suo Osservatorio Welfare, confermandosi punto di riferimento per imprese, HR e stakeholder che vogliono comprendere come sta evolvendo il welfare nel nuovo mondo del lavoro.
L’Osservatorio Welfare 2025 analizza i comportamenti di oltre 2.500 aziende e 500.000 lavoratori attivi sulla piattaforma ZWelfare, integrati per la prima volta quest’anno con una survey qualitativa realizzata grazie a oltre 2.700 rispondenti tra lavoratori e responsabili HR, offrendo una visione completa delle tendenze in atto, degli strumenti utilizzati e delle nuove esigenze delle persone.
Il credito medio supera i 1.000 euro e le piccole imprese trainano la crescita
Nel 2024 il credito medio pro capite ha raggiunto i 1.030 euro, in aumento del 16% rispetto al 2023. Il dato riflette una crescita strutturale degli ultimi anni, non legata solo alle soglie di esenzione fiscale previste per i fringe benefit, ma anche a una maggiore maturità progettuale, soprattutto tra le piccole imprese, che nel 2024 hanno erogato in media 1.386 euro per dipendente contro i 1.018 euro delle grandi imprese e i 995 euro delle medie. L’85% delle aziende ha scelto inoltre formule “On Top”, spesso su base unilaterale, mentre cresce di dodici punti percentuali la quota di chi adotta una logica multi-fonte, combinando credito derivante da contrattazioni collettive o sindacali con erogazioni volontarie.
Welfare a rischio appiattimento: il 59% della spesa va in fringe benefit
Nel 2024 il 91% del credito disponibile è stato utilizzato, segnale di piani sempre più efficaci e di una maggiore consapevolezza diffusa. Tuttavia, il dato che fa riflettere è la quota destinata ai fringe benefit, che ha raggiunto il 59% del totale speso, in netta crescita rispetto al 42% dell’anno precedente. Secondo DoubleYou, questo dato deriva dall’intervento normativo di innalzamento della soglia del fringe benefit (1.000 euro per tutti i dipendenti e 2.000 euro per chi ha figli a carico) ma è anche frutto dell’esigenza di molti lavoratori di rispondere rapidamente alla riduzione del potere d’acquisto dei salari. “Gli interventi dell’ultima finanziaria hanno avuto il merito di stabilizzare le regole del fringe fino al 2027. Occorre però ampliare il discorso e rafforzare la funzione sociale del welfare. – dichiara Andrea Catania, Advisory Manager di DoubleYou – Questo non vorrebbe dire solo sostenere il benessere lavorativo in una logica di lungo periodo ma anche indirizzare una parte dei consumi verso quelle realtà che offrono servizi sociali, culturali, educativi, assistenziali e sportivi che rappresentano una fetta importante dell’economia del paese”. Le voci più sacrificate da questo riequilibrio sono istruzione, viaggi e previdenza, a dimostrazione del fatto che stanno diminuendo le spese in ambiti orientati al benessere personale.
Generazioni e generi: il welfare deve sapersi adattare
L’analisi dei dati conferma che il welfare non è percepito né utilizzato in modo uniforme. La Gen Z (under 27) utilizza il 78% del credito in fringe benefit, mentre, in confronto con le altre generazioni, i Millennials si concentrano di più su tempo libero e figli. I Baby Boomers privilegiano maggiormente salute e previdenza. Le lavoratrici destinano una quota maggiore del credito a spese educative e caregiving rispetto agli uomini, che invece versano di più in previdenza complementare. Differenze che segnalano la necessità di un’alta personalizzazione dei piani di flexible benefit, capace di rispondere a bisogni e priorità diversi lungo l’intero ciclo di vita lavorativa.
Nuove priorità e aspettative: più inclusione, più flessibilità
L’indagine qualitativa condotta da DoubleYou mette in luce una parziale divergenza tra le priorità aziendali e quelle dei lavoratori. I lavoratori segnalano inflazione, caro vita e spese quotidiane come principali preoccupazioni (53%, rispetto al 41% delle aziende), mentre le imprese mettono al primo posto la prevenzione medica (51%)Cresce anche la richiesta di misure più inclusive a livello normativo, come la possibilità di rimborsare le spese sostenute per partner conviventi non sposati, o la possibilità di poter chiedere il rimborso delle spese per la formazione personale del beneficiario (oggi possibile solo per l’istruzione dei familiari). Segnali chiari di una domanda di welfare più flessibile e vicino alla realtà, da tenere in considerazione nell’anno in cui dovrebbe trovare attuazione la Legge delega per la riforma fiscale.
L’Innovazione a servizio del territorio e delle persone
La survey è stata anche utile per approfondire alcuni temi specifici come quello del Welfare Territoriale: il 92% dei lavoratori ha dichiarato che sarebbe interessato a poter utilizzare il proprio credito welfare nei negozi di vicinato. Garantire un ritorno dei consumi per sostenere il commercio locale e i servizi di prossimità non rientra solo in una visione orientata alla responsabilità sociale di impresa ma è anche un modo per sostenere l’economia dei territori. “Dobbiamo evitare che l’aumento del fringe si traduca semplicemente in consumi che avvengono nei marketplace online – spiega Catania – e in questo l’innovazione tecnologica può essere strumento anche per semplificare i processi di convenzionamento e di gestione dell’utilizzo dei crediti, un tema su cui come DoubleYou stiamo lavorando molto”.
Un welfare “su misura” per il futuro
L’Osservatorio Welfare 2025 si conferma uno strumento strategico per il tessuto aziendale italiano. Oltre ai dati e benchmark, propone una riflessione concreta: il welfare del futuro dovrà essere più umano, flessibile e orientato al valore sociale, per non perdere la sua missione originale. Il documento, presentato durante un webinar lo scorso 9 aprile, è ora disponibile per il download sul sito ufficiale di DoubleYou.