Rovigo, 24 mar. (askanews) – Vilhelm Hammershøi (Copenaghen, 1864-1916) è uno straordinario fenomeno nella storia dell’arte contemporanea mondiale. Com’è chiaramente evidenziato dalla retrospettiva che gli dedica fino al 29 giugno, in Palazzo Roverella a Rovigo, la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, con la curatela di Paolo Bolpagni.
La mostra affascina e stupisce il pubblico. Sono in molti a varcare le porte del Roverella richiamati dalla mostra. La stragrande maggioranza del pubblico dichiara di avere soltanto un’idea vaga sull’artista; più un sentore, che una precisa conoscenza. Nessuno mette in discussione il fatto che egli sia stato il più grande pittore danese della propria epoca e tra i maggiori artisti europei. Ma la conoscenza del grande pubblico non va molto oltre.
All’uscita i visitatori esprimono l’entusiasmo per aver scoperto un artista grandissimo, diverso dai “soliti noti”, ma un vero gigante dell’arte. Come confermano le quotazioni ormai stratosferiche delle sue opere, contese da musei e collezionisti.
«È sorprendente» – afferma Paolo Bolpagni, curatore di questa che è la prima mostra italiana dedicata ad Hammershøi – «che la riscoperta moderna, al di fuori della Danimarca, di Hammershøi, che pure, in vita, aveva riscosso un successo europeo, sia piuttosto recente. Negli ultimi anni, da personaggio quasi dimenticato, egli è diventato uno dei più richiesti dai musei e dal mercato in tutto il mondo».