Ucraina, Italia a vertice militare “volenterosi” (ma solo da osservatore) – askanews.it

Ucraina, Italia a vertice militare “volenterosi” (ma solo da osservatore)

A Parigi il capo di Stato maggiore generale Luciano Portolano
Mar 8, 2025

Roma, 8 mar. (askanews) – Non sganciarsi dal treno dei “volenterosi” organizzato da Emmanuel Macron e Keir Starmer ma senza al momento impegnarsi direttamente. E’ questa – secondo quanto si apprende – la posizione ‘attendista’ decisa dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in vista della riunione convocata a Parigi il prossimo 11 marzo. Ad annunciare l’incontro, a margine del Consiglio europeo straordinario del 6 marzo, è stato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Si tratta di una riunione a livello di vertici militari ma che segna un cambio di passo: dopo le dichiarazioni di principio dei leader, si entra nel vivo nell’organizzazione di una forza europea che potrebbe essere schierata ‘boots on the ground’ in Ucraina per garantire un eventuale cessate il fuoco. Si incontreranno, ha spiegato Zelensky, “i rappresentanti militari dei Paesi che sono pronti a compiere sforzi maggiori per garantire in modo affidabile la sicurezza nel quadro della fine della guerra”.

Dunque non l’Italia che, come ha detto più volte la premier, è contraria all’invio di truppe di peace-keeping senza il cappello dell’Onu o quantomeno della Nato. “Sono molto perplessa, la considero una soluzione molto complessa e la meno efficace. Una pace giusta ha bisogno di garanzie di sicurezza certe che stanno sempre nell’alveo della Nato. E ho escluso che possano essere inviati soldati italiani”, ha ripetuto la presidente al summit di Bruxelles.

Del resto Meloni è consapevole che con il “no” annunciato (e sbandierato) della Lega, in Parlamento molto difficilmente potrebbe avere una maggioranza favorevole all’eventuale missione, anche nel caso di qualche ‘aiuto’ da parte di alcune forze di opposizione. Allo stesso tempo, tirarsi fuori completamente dall’iniziativa Macron-Starmer rischierebbe di isolare Roma nell’attuale scenario internazionale. Quindi meglio una soluzione all”italiana’: andiamo sì, ma per osservare.

Di Alberto Ferrarese e Lorenzo Consoli