Milano, 13 dic. (askanews) – La pietà Rondanini illuminata da una luce contemporanea: quella dell’estro creativo dell’artista mondiale Robert Wilson. A inaugurare la 63esima edizione del Salone del Mobile, nell’anno della biennale di Euroluce, sarà “Mother” l’opera di Wilson, un’ “opera totale” dedicata al capolavoro di Michelangelo, riconosciuto, insieme all’Ultima Cena di Leonardo, come l’opera d’arte più iconica di Milano.
Di questo programma, “Mother”, nell’anno di Euroluce, è il capitolo primo: un omaggio all’incompiuto michelangiolesco “messo in scena” al Museo della Pietà – Castello Sforzesco – in dialogo drammaturgico con Stabat Mater, il capolavoro musicale del compositore estone Arvo Pärt.
Promossa in collaborazione con Comune Milano, Mother è un omaggio alla città e sarà visitabile dall’8 aprile fino al 18 maggio: un ponte tra Milano e il mondo ma anche un raccodo tra la Milano art week e la settimana del Design.
La collaborazione con Robert Wilson vedrà Salone del Mobile nuovamente a fianco del Teatro La Scala per la serata inaugurale della 63esima edizione, con Wilson alla cura di The Night before. Object, chairs, opera, con l’Orchestra del Teatro alla Scala, diretta da Michele Spotti.
“Abbiamo sempre pensato al Salone come strumento fondamentale per offrire opportunità di crescita e sviluppo per il nostro settore, creare dialoghi interculturali, avvicinare discipline, illuminare Milano – commenta Maria Porro, presidente del Salone del Mobile.Milano – Nel progettare l’edizione 2025 della manifestazione, abbiamo valutato attentamente quali temi e contenuti potessero accendere una scintilla per innescare un’ulteriore spinta a favore di una filiera che, grazie all’attrattività internazionale del Salone, trasforma ogni anno Milano in Capitale mondiale del design. L’immaginazione ha sempre guidato il cambiamento. Ed è per questo che anche quest’anno, Salone ha deciso di reinvestire i risultati di un’edizione 2024 da record su un programma culturale di primissimo piano, di cui oggi con grande emozione anticipiamo Mother, un progetto di rara intensità che ci vede nuovamente al fianco di Robert Wilson”.