Confindustria: economia Italia in rallentamento e industria in crisi – askanews.it

Confindustria: economia Italia in rallentamento e industria in crisi

Non basta la discesa dei tassi
Dic 11, 2024

Roma, 11 dic. (askanews) – Economia italiana in rallentamento e industria in crisi. Non basta la discesa dei tassi. E’ il quadro che emerge dalla Congiuntura flash realizzata da Confindustria.

Secondo gli economisti dell’associazione è elevata l’incertezza sul Pil italiano nel quarto trimestre, dopo lo stop nel terzo: da un lato, la fiducia è bassa, l’industria in crisi, l’export debole, l’Eurozona fiacca; dall’altro, al rialzo: il trend di crescita del turismo e dei servizi, il proseguimento del calo dei tassi, l’inflazione ridotta, l’attuazione del Pnrr. I fattori congiunturali spingono al rialzo, ma frenano alcuni ostacoli strutturali.

Tassi in calo ma sale lo spread della Francia. Dopo i tagli dei tassi ufficiali nei mesi scorsi, questa settimana la BCE (3,25%) e la prossima la Fed (4,75%), sono attese dai mercati a ulteriori tagli. In Europa, il tasso sovrano in Francia è in salita a riflesso dell’instabilità politica e del debito in crescita e lo spread sul Bund tedesco (+0,75 a dicembre da +0,65 a settembre) è salito oltre quello in Spagna (+0,64 da +0,76) che si restringe come anche in Italia (+1,02 da +1,27) e Grecia (+1,26 da +1,50).

A novembre l’inflazione in Italia è risalita a +1,4% annuo, più vicina alla misura core (+1,9%), dato che i prezzi dell’energia si riducono meno (-5,5%). Traiettorie simili nell’Eurozona, ma su valori sopra la soglia Bce: totale al +2,3%, poco sotto la core (+2,7%), calo degli energetici quasi finito (-1,9%). Questo è dovuto al prezzo del gas in Europa, che a novembre è salito a 44 euro/mwh (+2,7% annuo) e a dicembre si affaccia sui 47 euro, trascinando al rialzo anche i prezzi dell’elettricità; il prezzo del petrolio, invece, a 74 dollari a novembre, è ancora in calo in termini annui (-10,4%).

Il driver dei servizi resta il turismo di stranieri in Italia, che continua l’espansione (+6,9% annuo la spesa a settembre). Discordanti però le indicazioni per il quarto: ad ottobre Rtt indica un aumento del fatturato dei servizi, ma a novembre il Pmi è scivolato in zona di contrazione (49,2 da 52,4) e la fiducia delle imprese è stata erosa a ottobre-novembre.

Ad ottobre la produzione industriale è rimasta invariata, ma continua a registrare un forte calo tendenziale (-3,6%), profondo per auto (-34,5%), articoli in pelle (-17,2%), raffinati petroliferi (-15,8%). In termini di fatturato, Rtt ha indicato in ottobre un rimbalzo positivo. A novembre, inoltre, la fiducia delle imprese ha interrotto il suo calo, ma il Pmi manifatturiero è sceso ancora di più (44,5 da 46,9).