Roma, 23 nov. (askanews) – L’offerta di finanziamenti da parte dei paesi sviluppati per aiutare i paesi in via di sviluppo ad affrontare la crisi climatica è stata aumentata a 300 miliardi di dollari all’anno, mentre i ministri presenti alla COP29 di Baku hanno proseguito i colloqui notturni nel tentativo di salvare un accordo. Lo scrive oggi il Guardian.
I padroni di casa azeri hanno facilitato un lungo incontro a porte chiuse con un piccolo gruppo di ministri e capi delegazione – Cina, Ue, Arabia Saudita, Brasile, Regno unito, Stati uniti e Australia – per discutere li principali temi di contrasto sui finanziamenti climatici e sulla transizione dai combustibili fossili.
La Cop29 a Baku avrebbe dovuto concludersi alle 18:00 di ieri, ma le discussioni sono state prorogate a stamani.
I paesi in via di sviluppo hanno reagito con rabbia a una proposta di 250 miliardi di dollari per i finanziamenti climatici presentata venerdì, considerandola molto al di sotto delle risorse necessarie per aiutare i paesi poveri a passare a un’economia a basse emissioni di carbonio e ad adattarsi agli impatti del clima estremo. Ciò ha spinto a uno sforzo diplomatico dietro le quinte per aumentare l’offerta da parte dei paesi sviluppati.
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