Roma, 13 set. (askanews) – “Crediamo fermamente nell’importanza di offrire opportunità di riscatto e reinserimento per coloro che hanno attraversato momenti difficili nella loro vita. Il nostro obiettivo è fornire ai giovani detenuti di Nisida una via per esprimere la propria creatività, sviluppare competenze e sentirsi valorizzati attraverso l’arte e la moda. Sono fermamente convinta che ogni individuo abbia il potenziale per trasformare la propria vita e contribuire positivamente alla società”. Lo ha detto Mena Marano, ideatrice di “Broken Heart”, nel corso della presentazione del progetto innovativo di solidarietà e riabilitazione sociale, che si è svolta nella sala conferenze dell’Istituto Penitenziario Minorile di Nisida a Napoli. L’iniziativa registra la collaborazione tra John Richmond e le due realtà che operano all’interno dell’Ipm: la Fondazione onlus “Il meglio di te” che con il progetto Nisidartegestisce e finanzia il laboratorio di metalli con corsi formativi e l’esperienza di un’attività produttiva che possa arricchire le conoscenze dei giovani detenuti in vista di un ritorno alla libertà; e la Cooperativa sociale “Nesis” che gestisce e finanzia le attività del laboratorio di ceramica consentendo ai ragazzi di realizzare i manufatti firmati ‘Nciarmato a Nisida. Entrambi i progetti sono finalizzati a migliorare le condizioni economiche, sociali e formative di tanti giovani che versano in uno stato di difficoltà. “Da sempre l’equipe del nostro istituto penale – ha sottolineato Gianluca Guida, direttore dell’Istituto Penitenziario Minorile di Nisida – ha come finalità la valorizzazione della persona che deve avvenire anche attraverso la possibilità di sviluppare le proprie potenzialità, le proprie qualità, la propria personalità nell’esercizio di una professione, che gli consenta di poter contare su una remunerazione equa che gli consenta di condurre una vita degna sul piano materiale e sociale. In particolare abbiamo da tempo lavorato sulla attivazione di esperienze lavorative che siano radicate nella storia del nostro territorio; intendendo per storia l’incontro tra culture che si trasformano incessantemente e che si presentano come prodotto di “logiche meticce” più che di una stereotipata continuità con il passato. Tra l’altro in un Paese come l’Italia, famoso per i suoi prodotti di qualità, e dove la disoccupazione giovanile è altissima imparare a ‘saper fare bene’, non sembra una cattiva idea. In questa logica – ha aggiunto – i progetti promossi dalla Fondazione ‘Il meglio di te’ e dalla Cooperativa ‘Nesis’ sono stati per noi occasione per lavorare su una ‘invenzione’ che contaminando la tradizione napoletana artigianale rielaborata attraverso un reinterpretazione del gusto tipicamente moderno proprio dei nostri giovani ospiti, sviluppando una simbiosi che si presenta vincente sotto il profilo del marketing produttivo. Il lavoro artigiano è una delle matrici della cultura e dell’economia italiana; se si tornasse a credere su di esso, contaminandolo con i ‘nuovi saperi’ tecnologici e aprendolo alla globalizzazione, siamo convinti che l’Italia si ritroverebbe tra le mani un formidabile strumento di crescita e innovazione. Infine, riteniamo che con coraggio l’azienda Richmond investendo sui nostri ragazzi, testimonia la volontà un Paese del fare, l’Italia, che sa bene che la sua più grande risorsa per il futuro è proprio scommettere sui giovani sottraendoli alla logica dell’appartenenza criminale per coinvolgerli nell’appartenenza ad una società giusta e solidale”. Fulvia Russo, presidente della Fondazione “Il meglio di te Onlus” e della Cooperativa Sociale “Nesis” ha giudicato positivamente la nuova partnership: “Sono profondamente lusingata per la partecipazione di un’azienda così importante, quale John Richmond, ad un progetto sociale che aiuti, i giovani detenuti, ad avere fiducia nel prosieguo delle loro attività. Mi auguro – ha sostenuto – che questa collaborazione con le nostre realtà perduri nel tempo e possa significare un valido esempio per la nostra società”. Il progetto “Broken Heart”, ideato da John Richmond, insieme al team dei professionisti di Nisida, rappresenta un’espressione metaforica che evoca l’idea di un cuore che si frantuma o si spezza, simboleggiando la rottura dei legami emotivi e la sensazione di vuoto interiore che provoca un profondo senso di tristezza e sofferenza. L’obiettivo è quello di curare questa ferita in vista di una riabilitazione e di un reinserimento in società.