Rio de Janeiro, 19 lug. (askanews) – “Il confronto politico è un confronto che richiede rispetto, disponibilità a essere minoranza, possibilità di poter collaborare su cose comuni nell’interesse nazionale”. È la concezione che i paesi “autenticamente democratici” devono far crescere “culturalmente” per frenare la “predicazione di violenza e odio contrapposto” che quest’anno è sfociata nei “gravi” attentati a Donald Trump, al primo ministro slovacco Robert Fico, e a esponenti politici tedeschi. A una settimana dall’attentato a Donald Trump, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella torna a lanciare l’allarme sul deterioramento del tessuto civile e sul pericoloso rifiuto del confronto che caratterizzano la campagna per la Casa Bianca ma riguarda le democrazie di tutto il mondo.
Il rifiuto del confronto non è l’unica insidia per i paesi democratici secondo il capo dello Stato. Ci sono gli estremismi, i populismi e i nazionalismi. Sollecitato in un’intervista a Globo news su come le democrazie rappresentative possono difendersi, Mattarella riconosce che “la democrazia corre molti pericoli”. E una delle regioni “di rilievo” è che “vi sono molte persone che non accettano il cambiamento del mondo. Il mondo ormai strettamente interconnesso senza più distanze, in cui tutti hanno legittimamente il diritto di essere protagonisti e in cui si muovono anche grandi fenomeni migratori, crea allarme in alcuni settori della pubblica opinione che cade vittima di chi fa credere che li farà tornare a un mondo che non c’è più. Ed è un inganno, perché la storia cammina, il mondo cambia e non può tornare indietro”.
Mattarella è preoccupato per la strada imboccata con l’invasione russa in Ucraina, quella dei blocchi contrapposti di grandi paesi. “La Nato era in condizioni di pausa, era sostanzialmente accantonata, l’aggressione militare della Russia all’Ucraina l’ha rilanciata, rilanciando il confronto militare fra blocchi e grandi paesi e questa è la strada peggiore che si possa imboccare. Quello che sta avvenendo è sconvolgente”.
Per impedire “questa degenerazione dei rapporti internazionali”, “C’è un’esigenza di nuova governance mondiale”, dice il capo dello Stato e “In questo Brasile e Italia sono affiancati nel desiderio di avere forme nuove, più efficaci, più penetranti, più incidenti sulla realtà del mondo”. Mattarella si riferisce all’Onu e al sistema di governance mondiale anche finanziaria. Da quando sono nati a oggi il mondo è ” totalmente cambiato”. Un ragionamento che il capo dello Stato ha fatto anche ieri intervenendo sempre a Rio al centro brasiliano di relazioni internazionali riconoscendo che il momento è di drammatica crisi, il dialogo con le guerre in corso soprattutto in Ucraina e medio oriente è difficile ma “l’obiettivo è di fare ogni sforzo possibile per la pace dappertutto”.
E un aiuto alla pace nel mondo, Mattarella ne è convinto, è l’accordo tra Ue e Mercosur che il capo dello Stato non ha mancato di sollecitare in ogni momento della sua visita in Brasile. “Questo mondo – afferma- è attraversato da grandi tensioni, dal ritorno della guerra, da una tentazione di tornare a come ci si comportava secoli addietro. L’Ue è nata da Paesi che si erano combattuti in maniera sanguinosa e che hanno messo il futuro in comune. Un’intesa fra realtà integrate dei vari continenti fra di loro crea un tessuto mondiale molto più efficace delle spinte alla disgregazione e alla guerra”.