Napoli, 20 gen. (askanews) – “Il Pd è nato con l’idea di un partito che sintetizzasse le grandi culture politiche del nostro Paese. Questa operazione, ancora oggi, non è riuscita. Nel corso degli anni, il Pd ha espresso, nella mia lettura, il peggio della Dc e del Pci cioè il centralismo burocratico del Pci e il correntismo della Dc e questo non va bene”. Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a Bari presentando il suo libro ‘Nonostante il Pd’ con il governatore pugliese, Michele Emiliano.
Per De Luca si deve iniziare a “introdurre un sistema di selezione vera, rigorosa”. “Abbiamo gruppi dirigenti che sono fatti da parassiti che non contano nulla nei loro territori, che sono espressione di sotto cultura. Se l’adesione al partito è solo utilitaria: ‘sto nel partito solo per vedere quando si fanno le prossime campagne elettorali e come mi devo candidare’, è chiaro che perdi ogni motivazione ideale, ogni entusiasmo collettivo”, ha aggiunto il presidente della Regione Campania. “E poi qual è il programma che ha oggi il Pd? A chi parla questo partito? In questi anni si sono spostati 15 milioni di elettori, il Pd non ne ha intercettato uno. Perché? Perché evidentemente non è in grado di proporre soluzioni, deve parlare il linguaggio delle persone normali. Quando ascolto i miei amici del Pd parlano una lingua morta. Siamo il partito dei resilienti, dei confidenti. Parliamo ai pipì non delle persone normali”, ha concluso.