Roma, 5 dic. (askanews) – “C’è una sorta di negazionismo, abbinato a un ribaltamento; vengono utilizzati riferimenti a figure religiose e a figure di riferimento, ribaltando sulle vittime il ruolo di carnefici, sulle vittime che sono scudi umani. Si pensa che li possa salvare qualcuno ma, in realtà, quel qualcuno è il loro carnefice. Tutto questo è talmente ovvio eppure la gente decide di negare l’evidenza e noi questa semplicità la dobbiamo riuscire a far comprendere”.
Lo ha detto la presidentessa dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, parlando a margine della manifestazione “No Antisemitismo. No Terrorismo” in Piazza del Popolo, a Roma
“L’odio verso una persona – ha aggiunto – per il semplice fatto che appartiene a un gruppo specifico, diventa una un’energia talmente grave e forte che la persona che lo esercita prima o poi la rivolge anche a qualcun altro e il gruppo aumenta, come una palla di neve e poi non si frena più. E non distrugge solo quella persona mirata ma distrugge un intero mondo e la nostra preoccupazione è quella di riuscire a dare ai nostri bambini, dall’età di un giorno, l’idea che chiunque viva accanto a noi ha il suo mondo intero che è giusto averlo”.