Napoli, 21 nov. (askanews) – “Oggi viviamo tempi difficili, in cui si parla di mancanza di rispetto nei confronti dei soggetti deboli e delle donne, abbiamo assistito a questi fenomeni di aggressione. Ecco, credo che una delle fonti per istruire soprattutto i ragazzi a vedere negli altri un riflesso di se stessi sia proprio lo sport, perché lo sport è disciplina ed è controllo”. A dirlo il ministro della Giustizia Carlo Nordio, a Napoli nel corso della visita al centro sportivo Kodokan dopo nove mesi dall’avvio del progetto ‘Play for the future’ che mira al reinserimento sociale dei giovani detenuti attraverso percorsi di educazione sportiva e di orientamento professionale, nato in collaborazione con Fondazione Milan, Cdp e ministero della Giustizia. “Sono convinto che lo sport sia fondamentale per educare le giovani generazioni al rispetto verso i propri simili, cercando di riconoscere in quello che gioca a calcio o rugby che boxa con te un riflesso di te stesso, e quindi di rispettare gli altri”, ha aggiunto il Guardasigilli. “Lo dico anche come magistrato, sono stato per 40 anni alla Procura di Venezia e ho visto tutti i reati possibili e immaginabili, anche commessi a danno di minori. Ho maturato la convinzione che lo sport sia una delle attività fondamentali per l’educazione delle persone. Lo sport insegna la disciplina, l’autodisciplina, l’autocontrollo, il rispetto verso chi sta di fronte”, ha concluso il ministro.