Roma, 22 set. (askanews) – E’ ispirato alla storia della prima adozione di una bambina lasciata in un ospedale da parte di un single, gay, nel 2018 “Nata per te” di Fabio Mollo, nei cinema dal 5 ottobre. Un’adozione possibile, quella di Alba da parte di Luca Trapanese, solo perché la bambina era down e rifiutata da famiglie composte da due genitori eterosessuali.
Il film mostra il desiderio di paternità, l’attesa, le speranze, le lotte e soprattutto l’amore di quest’uomo interpretato da Pierluigi Gigante per quella neonata senza genitori. In Italia le adozioni sono regolate da una legge del 1983, che vieta ai single e alle coppie omosessuali di poter adottare, come spiega il regista:
“Dietro tutta questa burocrazia in realtà sta scorrendo la nostra vita, sta scorrendo la vita di tanti bambini che stanno negli istituti, nelle case famiglia, che sono in attesa di essere adottati. Sta scorrendo la vita di genitori potenziali che aspettano che la legge venga aggiornata e non succede. E che ad esempio io tra un po’ io non potrò più adottare perché sarà finito il mio tempo”.
Nel film, come nella vita di Luca Trapanese, è evidente che le famiglie sono cambiate, la genitorialità è cambiata, e che la società italiana è più avanti rispetto alla politica e quindi alla legge. “Il problema è che le leggi non tutelano questa nuova società e non sono adeguate ai bisogni delle famiglie.
Esistono tanti modelli di famiglia e quello giusto non c’è, abbiamo bisogno per questo di dare delle risposte che siano adeguate a tutti”.