Milano, 9 set. (askanews) – Dispiace quando qualcuno va via dal partito, ma se non si condividono le battaglie su lavoro, diritti, salario minimo, allora “forse l’indirizzo era sbagliato prima…”. Lo ha detto Elly Schlein, segretaria del Pd, intervistata alla festa del Fatto Quotidiano, circa gli addii al partito registrati da quando lei è segretaria, ultimi i circa 30 esponenti liguri che ieri hanno scelto Azione.
“Se il Pd avesse fatto sempre tutto bene io non avrei mai vinto le primarie del Pd. Allora forse – è la premessa di Schlein – c’era una forte spinta dalla base per ritrovare un’identità chiara intorno ad alcuni temi: giustizia sociale, riduzione delle diseguaglianze; conversione ecologica; lavoro di qualità. Su questi temi – prosegue il ragionamento Schlein – si può stare insieme, anche con diverse sensibilità al nostro interno. Credo sia un’agenda che unisce anche le varie sensibilità del Pd”. Alle insistenze degli intervistatori sugli addii al partito, Schlein ribatte: “Credo che è sempre un dispiacere quando qualcuno decide di andare via, dopodiché se ci rendiamo conto che qualcuno può non sentirsi a casa in un Pd che si batte per salario minimo, ambiente, diritti e lavoro di qualità, allora forse l’indirizzo era sbagliato prima…”.
Del resto “noi abbiamo svolto un congresso dopo una sconfitta molto dura alle elezioni politiche. Molti commentatori ipotizzavano la fine, la morte del Pd. Così non è stato perchè abbiamo fatto un congresso vero, sul futuro. La partecipazione alle primarie è il segno di un partito vitale, tutt’altro che morto” con un elettorato che “esprimeva anche un bisogno di cambiamento, e il cambiamento incontra sempre resistenze”.