Roma, 10 lug. (askanews) – La viticoltura è essenziale in Europa. Così le associazioni di rappresentanza italiane, francesi e spagnole del settore vitivinicolo rivendicano l’importanza del vino in Europa alla luce delle conclusioni del recente studio della Commissione europea sull’impatto del cosiddetto “regolamento SUR” sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, in cui si afferma che la prevedibile diminuzione della produzione di uva è da ritenere irrilevante, in quanto non si tratta di una coltura essenziale. Secondo lo studio la riduzione dei fitosanitari porterebbe a un calo produttivo del 18% in Spagna, del 20% in Italia e del 28% in Francia.
In una nota congiunta le associazioni chiedono quindi “agli Stati membri e agli eurodeputati di prendere una posizione chiara su questo tema. Il vino è un importante prodotto economico e culturale in Europa. Il nostro settore chiede di essere sostenuto – precisano – per continuare le azioni di transizione ecologica con regolamenti realistici e un calendario operativo, che permetta l’implementazione delle soluzioni alternative efficaci esistenti e in arrivo”.
L’Unione Europea, spiegano le associazioni in una nota congiunta, è il primo produttore di vino al mondo, con il 45% della superficie viticola mondiale. Questo settore ad alto valore aggiunto è vitale per molte regioni rurali europee, genera milioni di posti di lavoro e contribuisce in modo significativo alla bilancia commerciale dell’UE.
Tuttavia, questo studio prevede un calo della produzione di uva dovuto agli effetti della riduzione dei fitosanitari, stimato al 18% in Spagna, al 20% in Italia e al 28% in Francia, senza nemmeno valutare l’impatto del cambiamento climatico che andrebbe aggiunto a questa cifra. La Commissione europea aggiunge nello studio che la produzione di uva non è una coltura essenziale per la sicurezza alimentare europea e che una diminuzione della produzione di vino in Europa sarebbe irrilevante.
“Queste affermazioni – denunciano le associazioni – ignorano l’enorme contributo economico, sociale e culturale del settore vitivinicolo in molte regioni dell’UE”. Un atteggiamento “totalmente inaccettabile da parte delle organizzazioni rappresentative della catena del valore del vino in Spagna, Francia e Italia: è incomprensibile che la Commissione europea ipotizzi e preveda la penalizzazione di un intero settore di grande importanza per l’economia europea”.