Milano, 7 lug. (askanews) – “Non me lo aspettavo perché nulla mi doveva il mio amico Silvio. Io ho dato tutto a lui, la mia vita, tutto”. Marcello Dell’Utri si dice “sorpreso” in una intervista al Corriere del lascito da 30 milioni ricevuto nelle disposizioni testamentarie dall’amico di sempre, Silvio Berlusconi, visto l’ultima volta “qualche giorno prima della fine”.
Afferma di non averne “mai parlato” prima con il Cavaliere. “Lui – dice – mi parlava sempre di futuro. Mi parlava di Forza Italia, di nuovi assetti, di come rifondarla” e respinge il “sospetto” che così il Cavaliere abbia pagato il suo silenzio sui presunti rapporti con personaggi mafiosi con un “cose dette dai seminatori dell’odio”.
Nel concreto una parte dei 30 milioni “servirà anche per un progetto al quale lavoro da un anno. Una biblioteca di libri di letteratura siciliana nel cuore della Valle dei Templi”, una nota passione dell’ex senatore di Forza Italia. “Sarà il mio dono e anche quello del mio amico Silvio per Agrigento Capitale della Cultura 2025. Sarà pronta per quella data”. Il nome? “Bibliteca Utriana”.