Roma, 31 mag. (askanews) – “Vorrei attirare la vostra attenzione su un evento per certi versi storico di questa attività parlamentare: l’intervento che avete appena ascoltato non è mio, a dire il vero non è il prodotto nemmeno dell’intelligenza umana. È il prodotto di un algoritmo d’intelligenza artificiale, Chat GPT 4 ed è stato validato in collaborazione con una società di engineering che si occupa d’intelligenza artificiale e di transizione digitale”.
Così in Senato il senatore di Azione, Marco Lombardo che, emulando la premier danese Mette Frederiksen, durante l’esame sugli accordi tra Italia e Svizzera per i lavoratori transfrontalieri a Palazzo Madama, ha letto un discorso interamente scritto dall’Intelligenza Artificiale.
“Quanti di noi, oggi – ha continuato Lombardo – sono in grado di distinguere un testo prodotto dall’intelligenza umana e un flusso di pensieri, in ambito tecnico si chiama ‘chain of thought’, prodotto da un algoritmo di intelligenza artificiale? Questo intervento vuole essere una provocazione per aprire un dibattito pubblico, serio, in Italia al di là delle mode e del momento, per analizzare le implicazioni etiche, economiche e sociali dell’utilizzo degli algoritmi d’intelligenza artificiale. La crescita dell’intelligenza artificiale è impressionante e può comportare grandi opportunità in settori economici strategici e nel progresso scientifico ma può comportare anche rischi, per un utilizzo improprio e manipolativo, nella diffusione di informazioni errate o nell’alterazione dei processi decisionali”.
“Concludo l’intervento – ha detto il senatore – sottolineando l’importanza di un approccio equilibrato e consapevole nei confronti dell’innovazione tecnologica che consideri sia l’opportunità che i rischi legati all’impiego dell’intelligenza artificiale affinché la tecnologia sia al servizio dell’uomo e del bene comune e non costituisca una minaccia e la nostra democrazia”.