Roma, 19 apr. (askanews) – “Risulta che solo una limitatissima percentuale, intorno al 5% dei permessi rilasciati, e stata convertita in permessi di lavoro, il che testimonia anche la inidoneita dell’istituto a favorire reali percorsi d’integrazione del migrante nella nostra società, divenendo, in buona sostanza, un fattore distorsivo delle regole di ingresso e soggiorno previste dal nostro ordinamento”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, rispondendo a un’interrogazione sulla protezione speciale ai migranti nel question time alla Camera. Emerge – ha continuato piantedosi – che, da quando e stata istituita” la protezione speciale “e stata concessa in numero significativamente superiore rispetto a quella per protezione internazionale e sussidiaria, mentre avrebbe dovuto costituire una ipotesi di eccezione”.
“Quanto alle affermazioni di chi ne segnala la ‘specificità’ rispetto ad altri ordinamenti europei va sottolineato che le stesse si fondano sui numeri della sua concreta applicazione. I dati della Commissione nazionale d’asilo riferiti al 2022 – ha sottolineato il repondabile del Viminale – evidenziano che su 58.446 decisioni adottate sono state, al netto delle 33.407 decisioni di rigetto, 10.506 quelle di protezione speciale, mentre sono state 7.494 quelle riferibili allo status di rifugiato e 7.039 quelle relative alla protezione sussidiaria”.