Roma, 4 apr. (askanews) – Artem Uss, il figlio di un governatore russo, scomparso il mese scorso in Italia dopo essere stato arrestato e posto agli arresti domiciliari su richiesta degli Stati Uniti, ha annunciato oggi di essere tornato in Russia. “Sono in Russia! In quei giorni particolarmente tesi ho avuto al mio fianco persone forti e affidabili. Voglio ringraziarli”, ha detto all’agenzia di stampa Ria Novosti Uss, figlio del governatore della regione siberiana di Krasnoyarsk, Alexander Uss.
Citato dalle agenzie di stampa russe, il governatorato di Krasnoyarsk ha confermato che Uss è tornato in Russia, senza specificare in quale città si trovasse o in quali circostanze fosse tornato. Artem Uss è ricercato negli Stati Uniti in relazione alla vendita illegale di tecnologia americana a compagnie di armi in Russia. È stato arrestato a ottobre all’aeroporto di Milano Malpensa. In attesa di una decisione del tribunale sulla sua estradizione negli Stati Uniti, era agli arresti domiciliari, con un braccialetto elettronico.
Alla fine di marzo, dopo che un tribunale italiano ha dato il via libera alla sua estradizione, è scomparso. Anche le autorità russe avevano inserito Uss nella lista dei ricercati, in un apparente tentativo di ottenere la sua estradizione in Russia per evitare quella negli Stati Uniti.
Citato oggi dalla Ria, Uss ha affermato di essere stato costretto a sfuggire agli arresti domiciliari in Italia a causa della decisione “politica” di estradarlo negli Stati Uniti, presa “sotto la pressione delle autorità americane”. “Mentre inizialmente facevo affidamento sulla sua imparzialità, il tribunale italiano ha mostrato un chiaro pregiudizio politico”, ha detto. In concreto, Uss è sospettato, insieme ad altri quattro russi e due broker petroliferi venezuelani, di aver acquistato dagli Stati Uniti componenti elettronici destinati ad equipaggiare aerei, radar o missili, e di averli rivenduti a società produttrici di armi eludendo le sanzioni in vigore.