Il ministro Pichetto Fratin rivendica l’apertura Ue sull’uso dei biocarburanti – askanews.it

Il ministro Pichetto Fratin rivendica l’apertura Ue sull’uso dei biocarburanti

  Ma impegno della Commissione su attuazione norme non ne fa cenno
Mar 28, 2023

Bruxelles, 28 mar. (askanews) – Durante il voto con cui oggi il Consiglio Energia dell’Ue ha adottato il regolamento sulle emissioni di CO2 da auto e furgoni, con l’obiettivo di ridurle a zero nel 2035, “l’Italia si è astenuta perché ha apprezzato il cambiamento di direzione da parte della Commissione europea, nell’accogliere la possibilità di immatricolare i motori endotermici anche dopo il 2035, e non solo i motori elettrici”. Lo ha affermato il ministro italiano per l’Ambiente e la Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, incontrando i giornalisti a Bruxelles, a margine del Consiglio. Pichetto ha aggiunto che una “apertura”, inoltre, “c’è stata da parte della Commissione e del Consiglio per una valutazione sulla neutralità tecnologica, che potrà essere dimostrata, in merito ai biocarburanti, anche prima del 2026, che già nei prossimi mesi potremo approfondire”. Questo “ha giustificato la nostra posizione di astensione”, ha spiegato il ministro. In realtà dell’apertura rivendicata dal ministro non c’è traccia nella dichiarazione sull’attuazione del regolamento Ue, che la Commissione ha emesso, a seguito di un accordo, dopo un negoziato serrato, tra il vicepresidente dell’Esecutivo Ue responsabile per il Green Deal, Frans Timmermans, e il governo tedesco (senza che sia mai stato coinvolto il governo italiano). Nella dichiarazione, la Commissione si impegna a proporre immediatamente un nuovo regolamento sull’immatricolazione dei veicoli alimentati “esclusivamente con carburanti rinnovabili di origine non biologica”, e a presentare entro l’autunno di quest’anno “un atto delegato” riguardo al contributo alla riduzione delle emissioni di CO2 che potrà venire dai veicoli a combustione interna, ma alimentati “solo con carburanti sintetici”. Alla domanda se non si tratti di una sconfitta per l’Italia, Pichetto ha riposto: “No, perché la posizione dell’Italia è stata nel biennio esattamente quella di dire che noi non possiamo porre fine al motore endotermico, proprio per la nostra caratteristica industriale, e avendo nel settore automotive il nostro più grande settore manifatturiero”. Quindi, ha insistito il ministro, “l’obiettivo era il motore endotermico”, ovvero il suo mantenimento in produzione anche dopo il 2035. “Ma i motori endotermici naturalmente con la decarbonizzazione devono avere carburanti sintetici, come gli ‘e-fuels’, oppure che abbiano caratteristiche di bilanciamento delle emissioni. Noi riteniamo – ha affermato Pichetto – che per il biocarburante possa essere provato un bilanciamento tra la captazione” della CO2 “e le emissioni successive”. A chi faceva notare che la dichiarazione della Commissione non menziona i biocarburanti, chiedendo perché l’Italia non abbia votato contro il Regolamento, il ministro ha replicato: “L’Italia si è astenuta perché, primo, è ammessa la possibilità, come da nostra richiesta originaria”, a cui “poi si è unita la Germania con la propria posizione e chiaramente ha dato peso, di poter avere dal 2035 una continuità per i motori endotermici; questo è il dato di fondo”. In secondo luogo, ha proseguito Pichetto, “noi siamo dei produttori di biocarburanti, e naturalmente abbiamo ottenuto, e questo è un dato direi rilevante, il fatto che si possa nel prosieguo, prima della verifica del 2026, aprire una discussione per provare (…) il bilanciamento delle emissioni dei biocarburanti”, ovvero il fatto che “la captazione della CO2 nel momento in cui vengono prodotti, proveniendo da vegetali, possa compensare quella che è l’emissione nel momento dell’utilizzo”, con la combustione nei motori. Il riferimento del ministro al 2026 riguarda la revisione del regolamento che la Commissione dovrà eseguire entro quell’anno, con la possibilità di proporre le modifiche legislative che riterrà opportune. “Io credo – ha aggiunto Pichetto – che nei prossimi mesi dovremmo naturalmente valutare quella che è la neutralità tecnologica con delle prove scientifiche. Nel contempo, ora noi siamo anche nella condizione di dire che i motori endotermici ci saranno anche dopo il 2035”. Il ministro, infine, ha risposto con un laconico “non lo so” a un giornalista che chiedeva se la Germania avesse in qualche modo “usato” l’Italia in questa partita.