Ambiente e finanza: investire in titoli low-carbon rende di più

Al Forum Greenaccord uno studio della Banca d'Italia

NOV 3, 2017 -

Firenze (askanews) – Puntare sulla sostenibilità conviene, all’azienda, ma anche al risparmiatore e all’investitore. Dal 2011 a oggi, un portafoglio titoli di aziende a ridotte emissioni di CO2 avrebbe garantito un rendimento del 12 per cento in più rispetto a un portafoglio composto da aziende ad alta intensità di emissioni.

A rivelarlo è una simulazione della Banca d’Italia sulle utilities del settore energetico europeo. Uno studio – tra i tanti che confermano il ruolo cruciale della finanza per velocizzare la transizione verso un’economia decarbonizzata – illustrato durante il 14esimo Forum internazionale di giornalismo ambientale organizzato a Firenze da Greenaccord e dai ministeri degli Esteri e dell’Ambiente. “Abbiamo visto che soprattutto negli ultimi anni dove è stata più intensa la decarbonizzazione, e le politiche per spingere la decarbonizzazione, la performance delle ‘low-carbon’ è stata nettamente superiore – conferma Ivan Faiella, senior economist Banca d’Italia – Se questa cosa continuerà sicuramente ci possiamo aspettare che un investimento low-carbon sia più sicuro e meno rischioso”

Tra gli analisti finanziari il filone è sempre più noto e la finanza green non è più considerata un fenomeno di nicchia. I collocamenti di obbligazioni verdi nel mondo sono più che decuplicati in appena 5 anni e negli stati Uniti il valore dei portafogli gestiti da fondi “fossil-free” è cresciuto del 700% tra 2014 e 2016.

“Ormai si è capito che la transizione può essere una grande opportunità di business, e serve non solo a fare del bene, ma anche a far crescere i profitti – aggiunge Enrico Giovannini portavoce Asvis, l’Alleanza italiana sviluppo sostenibile

Ecco questo è una straordinaria opportunità per orientare risorse ingenti verso la transizione”. Per velocizzare lo sviluppo di settori finanziari ed economici low carbon sono necessarie però politiche pubbliche chiare sull’obiettivo da raggiungere. Ma l’Italia in questo senso non brilla per coerenza. “Ogni anno il bilancio dello Stato trasferisce al settore privato 15 miliardi pe sussidi dannosi per l’ambiente – ammette Giovannini – anzi 16 miliardi, quelli a favore dell’ambiente sono 15: sì siamo un po’ schizzofrenici”.

Il Forum Greenaccord vede nei quattro giorni di lavoro un serrato confronto tra esperti in cambiamenti climatici e finanza sostenibile, con l’obiettivo di trovare strumenti e occasioni per fare crescere la consapevolezza su questi temi fra gli operatori dell’informazione. “Viviamo in un tempo un po’ paradossale in cui sia la politica ma anche l’opinione pubblica, e di conseguenza i media, vivono giorno dopo giorno solo sull’evento – spiega Andrea Masullo direttore scientifico Greenaccord onlus – C’è una grande difficolta a pensare sul significato dei grandi eventi climatici che si verificano al giorno d’oggi, e a pensare in una prospettiva a medio e lungo termine”.

luca.ferraiuolo@askanews.it