Milano (askanews) – Re della consolle, riempie i dance floor di ogni suo evento: Rudeejay, in attesa del tour che per tutta l’estate lo vedrà protagonista di festival e serate in Italia e Europa, torna con il singolo “Under The Same Sky” più maturo e profondo che parla delle relazioni a distanza.
“Un tema molto attuale perchè con l’avvento dei social network ci sono un sacco di relazioni che vivono grazie ai social ma anche che sono nate grazie e nei social network”.
Il video è anche una metafora sul ruolo del DJ all’interno di uno studio di registrazione nelle vesti di produttore: con lui 5 ragazze, una girl band di qualità.
In “Under The Same Sky” abbiamo cinque musiciste vere, molte volte nel nostro circuito si tende a prendere delle modelle che non sanno suonare, noi invece ci siamo affidati a cinque musiciste vere che per la prima volta si incontravano ma si è creata una sinergia artistica e di immagine e sembra una band che è sempre stata così”.
Rudeejay ironizza e ripete “Ogni volta che un DJ sostiene di suonare, un musicista muore” ecco come spiega questo concetto.
“Da sempre sostengo che i Dj non suonano, mettono i dischi, se come nel mio caso hai la fortuna di collaborare con tanti bravi musicisti e di conoscerne le capacità, ti accorgi che il lavoro del musicista e tutto quello che c’è dietro non è minimamente paragonabile con il lavoro del Dj, non per sminuire il lavoro del Dj. Il lavoro del Dj è fatto di sensazioni e di istinto, Dj si nasce non si diventa, per fare il musicista devi studiare e hai tutto un altro tipo di formazione”.
Autodidatta e istintivo, da più di 10 anni è produttore e Dj. Tra mash-up e bootleg Rudeejay è capace di far scatenare il pubblico in pista ma anche di raccogliere una valanga di click e follower. Così nascono le sue performance live.
“La scelta è tutta figlia dell’istinto, il Dj è un mestiere che si basa sulle sensazioni e sul cogliere l’attimo, quindi la scelta dei campioni e delle melodie su cui puntare in quel momento avviene come in discoteca. Con uno sguardo sai già che andrai a mettere quel disco e non quell’altro. E’ tutto figlio dell’istinto”.