Mosca (askanews) – Vladimir Putin ha inaugurato una statua gigante di San Vladimiro il Grande, uno dei leader della chiesa ortodossa russa. Il monumento di 17 metri installato vicino al Cremlino è stato duramente criticato perché rovinerebbe lo skyline del centro storico di Mosca e potrebbe compromettere lo status di Patrimonio dell’umanità dato dall’Unesco al Cremlino.
La cerimonia di inaugurazione della statua, fortemente voluta e sostenuta dalla Chiesa ortodossa, rientra nell’ondata di nazionalismo lanciata dopo l’annessione della Crimea alla Russia nel 2014 – oltre a celebrare implicitamente, data l’omonimia, anche il leader del Cremlino. “Il principe Vladimiro è noto nella storia per aver unificato e difeso le terre russe e come politico lungimirante”, ha dichiarato Putin nella giornata dell’Unità nazionale. “Oggi il nostro dovere è di restare uniti contro le sfide e le minacce moderne tenendo come base questa eredità spirituale”.
La statua inizialmente doveva essere alta 24 metri. Doveva essere posizionata su una collina per dominare la città, ma è stata ridotta di dimensioni dopo la decisione di porla nel centro di Mosca. La figura di Vladimiro, un signore della guerra che uccise il fratello, secondo la leggenda, e ebbe 800 concubine, è stata sempre più politicizzata da quando Mosca ha annesso la Crimea. Infatti il battesimo di Vladimiro avvenne proprio nella penisola. I critici hanno sottolineato che Vladimiro non ha alcun collegamento storico con Mosca, una città che ancora non esisteva durante il suo regno, in cui governava da Kiev.