Roma, 14 gen. (askanews) – La Corte suprema sudcoreana ha ribadito la condanna a 20 anni di prigione per l’ex presidente Park Geun-hye, condannata in una sconcertante vicenda di corruzione, dopo essere stata destituita nel 2017.
La procura aveva aveva presentato appello contro una sentenza di luglio nella quale la condanna era stata ridotta. La Corte suprema ha confermato la sentenza. Di conseguenza, Park avrà scontato la pena detentiva nel 2039.
Il verdetto definitivo di oggi pone fine a una vicenda che ha sconcertato i duscoreani, iniziato tre anni e mezzo fa. Park è stata accusata di aver cospirato con la “sciamana” Choi Soon-sil per costringere alcuni grandi conglomerati (chaebol) come Samsung e Lotte a pagare decine di miliardi di won alle fondazioni sotot il controllo di Choi.
Park è anche stata condannata per aver accettato fondi in nero da tre ex capi del servizi segreti sudcoreani tra maggio 2013 e settembre 2016.
L’ex capo dello stato è il quarto presidente sudcoreano condannato. E per la seconda volta nella sua storia il paese ha contemporaneamente due ex presidente in prigione.