Baku, 25 gen. (askanews) – Si è aperto oggi a Baku il Festival Internazionale del Cinema Italo-azerbaigiano, prima edizione di un evento che mira ad essere più di una rassegna e a diventare un evento di rilievo, non solo per la scena cinematografica dei due Paesi. Il “Premio Zoroastro” sarà consegnato il 29 gennaio – giornata conclusiva del Festival – e nasce dall’idea del Gruppo IMAGO e della casa editrice Sandro Teti Editore, che oggi nella capitale azerbaigiana hanno tenuto una conferenza stampa di presentazione a cui hanno partecipato anche l’attore Remo Girone, presidente della giuria, e a Claudio Rossi Massimi, direttore artistico del Festival.
“Il cinema italiano classico, del neorealismo, è molto conosciuto in Azerbaigian, mentre purtroppo la produzione italiana degli ultimi 25 anni è conosciuta molto poco”, ha spiegato Sandro Teti, indicando Girone come “esempio vivente” di questo fatto: l’attore, infatti, è a Baku, come in tutta l’ex URSS una celebrità per la serie “La Piovra”, dove impersonava Tano Cariddi. Quindi, “speriamo che questo festival torni a fare conoscere agli azerbaigiani il cinema italiano, perché il dialogo culturale deve raggiungere un livello più alto, degno dell’intenso partenariato economico e politico che c’è tra i nostri due Paesi”, ha aggiunto Teti, che con la sua casa editrice da anni promuove realtà culturali dallo spazio ex sovietico tutte da scoprire (ha pubblicato nel 2018 “Le poetesse azerbaigiane, otto secoli di letteratura” ).
Il programma del Festival è diviso in due sezioni – fiction e documentari – e comprende anche una selezione di film internazionali, per ora piccola, ma con l’intento di allargarla già dalla seconda edizione. Dieci i premi che saranno assegnati il 29 gennaio: miglior film azero, miglior film italiano, internazionale, miglior documentario azero, italiano e internazionale. Poi migliori sceneggiatura, attore, colonna sonora e fotografia. Martedì prossimo si terrà inoltre una masterclass per tutti gli studenti locali di cinema, con panoramica del cinema italiano.
“Questo festival vuole essere uno scambio di culture, non una rassegna di film italiani. L’abbiamo chiamato festival internazionale perché vogliamo coinvolgere altri Paesi e già in questa edizione c’è una piccola sezione di film Internazionali”, ha sottolineato Lucia Macale di Imago Group. Insomma, sintetizza Claudio Rossi Massimi, “speriamo sia l’inizio di un lungo percorso”.