Brexit, May: con il mio accordo gli immigrati Ue “non salteranno la fila”

La premier cerca di 'vendere' il patto con l'Ue

NOV 19, 2018 -

Roma, 19 nov. (askanews) – Theresa May promette che con il suo accordo per la Brexit i cittadini dell’Ue che arrivano in Gran Bretagna non potranno più “saltare la fila” e il Regno unito potrà finalmente scegliere gli immigrati sulla base delle loro competenze, non della loro provenienza. Gli europei, afferma la premier britannica in una anticipazione del discorso che terrà oggi alla Confederazione dell’Industria Britannica (CBI), non avranno più priorità “sugli ingegneri da Sidney o gli sviluppatori informatici da Delhi”.

May, che deve ‘vendere’ l’accordo anche a una consistente parte del suo partito conservatore – sempre attuale la minaccia di un voto di sfiducia su iniziativa di deputati Tory infuriati per la bozza di intesa con l’Ue, che però non passerebbe nel parlamento – dirà agli industriali di contare su un’intesa con l’Ue che la House of Commons potrà approvare senza problemi.

Inizia una settimana di “intensi negoziati”, afferma la premier nel discorso anticipato da Downing Street, “in questo lasso di tempo mi aspetto di delineare i dettagli completi e definitivi del quadro alla base della nostra futura relazione”. Il suo governo la settimana scorsa ha approvato con parecchi mugugni, e parallelamente a una raffica di dimissioni, la bozza di accordo. E da giorni alcuni ministri stanno insistendo affinchè May rilanci con Bruxelles quantomeno sulla questione della frontiera tra Irlanda del Nord e Repubblica irlandese.

“Sono fiduciosa di potere arrivare a un patto che il Consiglio e la sottoscritta potranno presentare alla House of Commons”, dichiara May in vista del vertice Ue di domenica prossima, chiamato ad approvare l’accordo per la Brexit.

La primo ministro dirà oggi al raduno della CBI che l’accordo da lei negoziato, comunque, darà al popolo britannico le principali cose richieste con il referendum di due anni fa.

“Controllo sulle nostre frontiere, ponendo fine al libero movimento una volta per tutte”, poi “controllo sul nostro denaro, in modo che potremo decidere da soli come spenderlo” e “controllo sulle nostre leggi, ponendo fine alla giurisdizione della Corte di Giustizia Europea nel Regno Unito, in modo che le nostre leggi siano fatte e applicate qui, in questo Paese”. (con fonte afp)