Roma, 7 ago. (askanews) – La serie fotografica “Ultras” fa parte di “un progetto a lungo termine ancora in corso”, ma intanto è valsa ad Andrea Alai una bella vittoria al concorso internazionale intitolato ad Andrei Stenin, il fotoreporter russo ucciso in Ucraina nel 2014. Alai, 32 anni, sarà premiato a novembre a Mosca per la categoria Sport dello ‘Stenin contest’, diventato una piattaforma prestigiosa per i giovani fotoreporter da tutto il mondo: quest’anno sono arrivate quasi seimila fotografie da 77 Paesi.
“Ho deciso di partecipare perché chiaramente si tratta di un concorso internazionale di grande rilievo – spiega Alai ad askanews -, per cui per un giovane fotoreporter, come sono io, partecipare è un modo di mettersi in mostra, di avere visibilità anche a livello internazionale. Il concorso è un veicolo molto importante per i fotografi per poter far conoscere una storia ancora poco nota, un modo per confrontarsi con i migliori del mondo e un’occasione unica di riconoscimento di anni di lavoro”.
Quanto alla serie fotografica scelta da una giuria internazionale di specialisti del settore – argomenta il fotoreporter italiano – “Ultras”, Gradinata Sud Albenga, è un progetto a lungo termine ancora in corso che vuole analizzare in maniera profonda le dinamiche e gli aspetti psico-sociali delle piccole tifoserie. Si tende a conoscere molto delle grandi tifoserie che spesso sono sui giornali, ma in Italia, e in tutto il mondo, esistono moltissime realtà ultras autentiche anche nelle piccole “piazze”. Per poterlo raccontare con profondità, da circa 3 anni mi sono immerso nella cultura Ultras della Gradinata Sud, al fine di comprenderne i comportamenti e coglierne l’essenza”.
“E’ un lavoro senza messaggio politico – aggiunge Alai – voglio presentare la realtà ultras: non prendo parte, ma rappresento nel modo più oggettivo possibile, chiaramente filtrandola con la mia sensibilità”.
In tempi di grande diffidenza nei confronti della Russia e dei suoi media, per Alai avere partecipato ad un concorso organizzato dal gruppo Rossiya Segodnya significa semplicemente avere colto un’occassione. “Personalmente non sento che ci sia una valenza politica. Anzi, Stenin era un fotogiornalista, purtroppo morto durante una missione di lavoro, e io condivido i valori e la volontà di voler raccontare in maniera oggettiva le cose e gli eventi”.
Andrea Alai ha 32 anni. Vive tra Albenga (dove è nato) e Milano, è spesso per lavoro anche in Argentina. A Buenos Aires sta realizzando un reportage per raccontare l’impatto che la religione può avere nella vita di tutti i giorni, nei giovani delle periferie di Buenos Aires. Ha studiato Economia Internazionale e marketing alla Bocconi di Milano.